Occhio alla delibera condominiale
Non c’è solo il mutuo tra le spese da considerare per l’acquisto della
casa. A parte gli oneri notarili e le assicurazioni (obbligatorie e
facoltative), vi sono altre uscite che possono seguire il rogito.
Chi compra casa farà bene a tutelarsi nei confronti della parte
venditrice per quanto riguarda l’imposta sul valore aggiunto. Chi
acquista la prima casa non di lusso paga un’Iva agevolata al 4% invece
della percentuale ordinaria del 10%. Se chi vende la casa non compra a
sua volta la prima casa entro un anno, dovrà versare allo Stato l’Iva
al 10%. Ma se chi vende non la versa, lo dovrà fare chi acquista perché
lo Stato chiederà a chi ha comprato il dovuto, e poi l’acquirente potrà
– sempre che ci riesca – farsi ridare la somma da chi gli ha venduto la
casa. Per evitare di trovarsi in questa situazione, nel caso in cui chi
vende si trasferisce all’estero oppure ha già intestata una prima casa,
si può chiedere al notaio di inserire nel contratto una clausola con
cui venga trattenuto il 6% del valore pagato per un anno. In caso di
problemi di Iva quella somma verrà versata all’agenzia delle Entrate.
Ma non ci sono solo le questioni fiscali da tenere sotto controllo. Tra
i rischi da verificare ci sono soprattutto quelli di uscite per
eventuali opere di manutenzione straordinaria. Nei condomini la legge
impone che chi subentra nei diritti di un condomino sia anche obbligato
a pagare le spese condominiali dell’anno in corso e di quello
precedente, dove per anno si intende non quello solare ma quello
dell’esercizio finanziario del condominio. Ciò comporta il rischio che,
se sono state deliberate dall’assemblea spese pesanti, come quelle di
manutenzione straordinaria, chi ha comprato casa sia tenuto a pagare
somme ingenti. Occorre dunque verificare l’esistenza di delibere di
spesa e valutare se stornare (e in che misura) o no le relative spese
dal prezzo di vendita.
Per evitare sgradite sorprese l’acquirente
può chiedere alla parte venditrice di trasmettere prima del rogito
tutta la documentazione comprovante gli avvenuti pagamenti. Se la parte
venditrice si rifiuta, chi compra casa può chiedere al notaio di
inserire nel contratto di acquisto una clausola con la quale si
stabilisce, per una durata predeterminata, che una parte della somma
pagata venga trattenuta dal notaio stesso a titolo di garanzia sulla
verifica delle spese, oneri e imposte.
Se qualcosa non è stato
pagato, il denaro per chiudere i conti passati verrà preso da quel
fondo. Se tutto è in regola, alla scadenza concordata nel contratto la
somma verrà versata alla parte venditrice.