Occupazione-disoccupazione: emergono le ‘due Italie’
Le rilevazioni sul mercato del lavoro effettuate periodicamente
dall’Istat confermano in tutta evidenza l’esistenza delle «due Italie».
Basta dare un’occhiata alle graduatorie. Sono tutte del Nord e del
Centro le prime dieci province posizionate nella classifica dei più
elevati tassi di occupazione. Si scende dal 72,4% di Bologna, in
posizione di leadership assoluta, al 67,4% della decima classificata,
Verona. Nel mezzo c’è tanta Emilia Romagna, da Reggio Emilia a Modena,
Parma, Ravenna e Ferrara, c’è Milano, più un po’ di Toscana e di Alto
Adige. Di converso, il Mezzogiorno occupa tutte le dieci posizioni
relative ai tassi di occupazione più bassi. La provincia peggio messa
in assoluto è Crotone. Il tasso di occupazione del capoluogo calabrese
non supera i 37,3 punti percentuali, con una forchetta che oscilla dal
51,6% dei maschi (anche qui Crotone è prima assoluta) al 23,2% delle
femmine (graduatoria di genere in cui Caserta, col suo 23%, esprime un
valore ancora più negativo). Nella graduatoria complessiva dei due
generi la Campania, col secondo posto di Caserta (38,7%) e col terzo di
Napoli (39,8%) presidia le piazze immediatamente seguenti a quelle
della primatista (in negativo) calabrese. A Crotone, come a Caserta e
in minore misura a Napoli, sembra affievolirsi anche la speranza dei
senza lavoro. Lo dice il raffronto fra due dati. Crotone e Caserta non
figurano tra i primi dieci posti delle province che presentano i tassi
di disoccupazione più elevati. Qui la graduatoria ha al vertice
Palermo, con 17,1%, seguita da Sassari con 16,9% e da Agrigento con
16,8%. Manco a dirlo, nella classifica dei tassi più bassi dominano le
emiliane, con Piacenza che fa registrare addirittura un 1,9%, seguita
dalla solita Bologna, da Parma e Reggio Emilia. Crotone si riappropria
del «comando», invece, quando si esaminano le realtà territoriali con i
più alti tassi di inattività, ovvero con la maggiore percentuale di
quanti, avendo un’età tra i 15 e i 64 anni, non si presentano sul
mercato del lavoro, rinunciando in partenza a poter ottenere una
opportunità occupazionale. A Crotone il tasso è del 56,9%, ma sopra il
50% si collocano anche Caserta (56,7%), Napoli (53,6%), Foggia (52,3%),
Caltanissetta (52,1%), Reggio Calabria e Siracusa (51,6%), Catania
(51,2%).