OLTRE 15 ANNI PER OTTENERE UNA SENTENZA CIVILE IN 1° GRADO
Ottenere risarcimento danni da parte delle assicurazioni, giustizia o una sentenza di primo grado in sede civile richiede da sempre, tanta pazienza, ma che si possa arrivare anche a 15 anni di attesa è davvero scandaloso . A Napoli succede anche questo a denunciarlo è l’Associazione NOI Consumatori (noiconsumatori.it) che, contestualmente, chiede l’intervento del Ministro per i disservizi e la negazione della giustizia ed annuncia una causa collettiva per il rispetto del diritto di difesa del cittadino .
NONOSTANTE SIANO TRASCORSI OLTRE QUINDICI ANNI, la causa civile , in cui non è stata completata neanche l’attività istruttoria, non da alcuna risposta alle povere vittime ed eredi che nel 1991 pensarono di poter chiedere giustizia, uno scandalo senza precedenti, un palese caso di denegata giustizia ed un chiaro esempio di inviolabilità dei poteri forti 8le compagnie di assicurazione) nonostante la morte di numerose persone e la legittima richiesta di di risarcimento fin’ora neanche presa in considerazione .
Gli Avv.ti Angelo Pisani e Francesco Scippa, difensori di alcune delle vittime di uno scoppio- incendio, una tragedia annunciata per l’imperizia e negligenza dei responsabili, che nel 1991 sconvolse e colpì molte famiglia napoletane, stanchi di continui rinvii della causa dal 1995 assegnata alla sezione stralcio del Trib. di Napoli, denunciano la lentezza e inefficacia assoluta del sistema giustizia a Napoli, chiedendo un’immediata ispezione e l’intervento del Ministro e del Presidente del Tribunale al fine di restituire un minimo di dignità ai poveri e sfortunati danneggiati di quell’evitabile disastro, i cui colpevoli sono protetti dalla lentezza del processo che ha evitato fino ad oggi anche il benché minimo risarcimento alle famiglie delle vittime abbandonate al loro triste destino.
Il giudizio, recante il N.RG 19942/92, è stato iniziato con citazione 20.07.1992 notificato al condominio del fabbricato in Pozzuoli alla Traversa Falvella denominato Villa Livia ad istanza di alcuni proprietari ed abitanti – alcuni difesi dall’Avv. Angelo Pisani ed altri dall’Avv. Vincenzo Metafora – di unità immobiliari a valle di Villa Livia, rimaste danneggiate in data 26.02.1991 in conseguenza dello scoppio prodottosi per propagazione di gas nel detto ultimo fabbricato, a seguito del quale perdevano la vita alcuni degli occupanti degli appartamenti coinvolti direttamente nello scoppio, una vera tragedia .
La causa conosceva sin dall’inizio numerosi rallentamenti, inizialmente fisiologici, perché imposti dalla necessità di integrare il contradditorio, dovendosi evocare in giudizio le società LABORGAS, CLEAM e KALORGAS, che avevano prodotto, imbottigliato e fornito il gas al condominio di Villa Livia, i legali rappresentati delle stesse ed i responsabili civili S.p.A. ASSITALIA, S.p.A. RAS e S.p.A.ALLIANZ SUBALPINA, e dagli interventi dei parenti delle persone decedute a causa dello scoppio.
La causa poi, a seguito della riforma che avrebbe dovuto accelerare i processi civili, veniva trasmessa alle sezioni stralcio senza che l’istruttore togato adottasse alcun provvedimento istruttorio.
Nelle more, il procedimento penale in danno dei legali rappresentanti delle società fornitrici del gas in parte si estingueva per morte di un reo, mentre, per un altro interveniva sentenza di condanna resa dal Tribunale di Napoli – VIII sezione penale – n. 3465/96 (poi riformata in appello per l’intervenuta prescrizione, con sentenza 604/99 passata in cosa giudicata il 9.12.1999), stabilendosi comunque che l’evento dannoso era conseguenza esclusiva della condotta colposa delle società CLEAM, LABORGAS e KALORGAS per aver commercializzato, distribuito e fornito, in violazione dell’art. 2 L. 1083/71, al condominio del fabbricato denominato Villa Livia gas propano da immettere nel serbatoio condominiale, senza procedere alla sua “odorizzazione“, così impedendo che ci si potesse “accorgere olfattivamente dell’esistenza e della pericolosità della quantità di gas che si sprigionava nell’aria“.
Nonostante tale prova schiacciante sulla responsabilità della tragedia ed il diritto dei danneggiati ed eredi ad esser risarciti, a seguito dell’entrata in vigore della legge 276/97, la causa veniva assegnato alla IV sezione stralcio del Tribunale di Napoli – G.O.A. Pappaterra -, che, con ordinanza resa fuori udienza, concedeva termine alle parti per formulare ai sensi dell’art. 244 c.p.c. le rispettive richieste istruttorie e disponeva acquisirsi gli atti del procedimento penale.
Riassumendo, la causa pende da almeno 15 anni e non si è ancora compiuto, eccezion fatta per l’acquisizione degli atti del processo penale, peraltro più che sufficienti alla luce delle presunzioni di colpa poste a carico delle società che hanno prodotto, imbottigliato e distribuito il gas dal codice civile e dalle leggi speciali per affermarne la responsabilità, alcun atto istruttorio, nonostante il sinistro abbia cagionato numerose vittime, alcune delle quali ( come ad esempio la signora Adriana Brigandi) unico sostegno economico delle rispettive famiglie.
Va rimarcata anche la mala gestio delle compagnie di assicurazioni, che, pur avendo nominalmente dichiarato dal 1996 di voler definire in via amichevole la lite, non hanno tenuto una condotta coerente, lasciando lettera morta tale dichiarazione di intenti.
Si tratta di un palese caso di negata giustizia che costerà allo stato italiano un’altra sonora condanna per violazione dei diritti dell’uomo e lungaggine processuale, ma che allo stato risulta essere un’ulteriore beffa al grave danno e tragedia subita dalle vittime dello scoppio, che ha distanza di ben dodici anni ancora non hanno visto un euro di risarcimento nonostante le pene e gravissimi danni subiti , trovando nello stato solo un limite ed ostacolo al riconoscimento ed esercizio dei propri elementari diritti e nel sistema giustizia il muro di gomma a difesa dei poteri forti .
CACCAVALLO/BRANCACCIO ed altri – contro Condominio + kalorgas + società assicurative giudizio ora pendente innanzi alla IV ° Sezione Stralcio del Tribunale di Napoli – Giudice :GOA dottor Colella.