Oms: Napoli, da 20 anni, il secondo golfo AL MONDO per rischio di tossinfezioni!!!
Question time in Regione sull’impianto di depurazione di Cuma. A
chiedere chiarimenti sul corretto funzionamento, il consigliere Pietro
Diodato (Pdl) che ha posto l’accento sui ritardi rispetto al progetto
della condotta sottomarina e la mancanza di controlli sulla Hydrogest,
la società che gestisce i depuratori campani. «Un’interrogazione
all’assessore all’Ambiente – spiega lo stesso Diodato – sul disastro
ambientale per il mancato funzionamento del depuratore di Cuma». Lo
stesso Diodato chiede conto dei due milioni e mezzo spesi dalla Regione
per ripulire i litorali dopo l’episodio di Cuma, oltre l’altro milione
e mezzo stanziato per il litorale vesuviano. Articolata la risposta in
aula dell’assessore Ganapini che è partito da un dato di assoluto
allarme. «Se il mare campano, soprattutto il golfo di Napoli, da 20
anni è indicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità, come il
secondo golfo al mondo per rischio di tossinfezioni, molto si deve ad
una scelta scellerata di 25 anni fa, contrastata, delle condotte a mare
per un motivo molto semplice, la logica era: «Il mare è un grande
digestore, metabolizza tutto», ricordo quando chiedevamo 25 anni fa:
«Ma scusateci, i collanti per le scarpe dei quartieri Spagnoli, quando
mai il mare saprà metabolizzare?. È accaduto così: c’è stato un carico
sia inorganico che organico molto pesante sul mare, questo se la
condotta mare è la filosofia unica, oggi anche il ministero su questo è
rigidissimo, si può fare la condotta mare, ma deve portare solo acque
depurate». Niente condotte se non con acque depurate e, quindi,
attenzione altissima sui depuratori. «Su tutto il tema depurazione e in
particolare sul tema Hydrogest, il nostro campo di lavoro va, da un
lato, dal tentativo di evitare che tracolli la concessione e,
dall’altro, al fatto che ormai quotidianamente lavoriamo con la
Procura. Gli impianti sono sotto costante monitoraggio. Gli impianti
sono stati massacrati nei primissimi anni ’90; nel senso che qualcuno,
e non ho ancora capito chi, ha deciso che a un gran motore bisognava
cominciare ad amputare delle parti, poi le difficoltà gestionali, non
ultime quelle della Hydrogest hanno aggravato la situazione». Infine i
dati sulla balneabilità: «I dati dell’Arpac dicono dal 2002 al 2008 ci
sono 267 punti di prelievo lungo la costiera, vengono prelevati 4500
campioni all’anno, tra il 2002 e il 2008 il numero di campioni
contaminati discende a 920 a 490, quindi stupiscono certe affermazione
dell’ingegner Capobianco, quando le sue relazioni tenderebbero a dirci
che la qualità del mare è migliorata»