Ospedali Campania, ecco il piano-tagli Mille letti in meno e nosocomi chiusi
mille posti letto in meno, 10 ospedali riconvertiti e altri 17
accorpati con strutture limitrofe. Sono i numeri principali del piano
di razionalizzazione ospedaliera messo a punto dal subcommissario alla
sanità campana, Giuseppe Zuccatelli. Una manovra anti-deficit che il
commissario e governatore uscente Antonio Bassolino ha invece scelto di
non firmare e che avrebbe dovuto essere consegnata ieri al governo.
L’obiettivo principale è la riduzione dei ricoveri, che dovranno
passare da 831.088 a 603.259 attraverso una riorganizzazione della rete
ospedaliera che punta al risparmio di 150 milioni di euro in tre anni.
Un passo fondamentale sarà la riconversione di 2.119 posti letto per
acuti in posti per riabilitazione e lungodegenza. A conti fatti, si
passerà da 19.726 posti letto a 18.725.
Una rivoluzione attende, poi, i piccoli ospedali della Campania: i
Il disegno strategico di Zuccatelli, che recepisce le linee guida del
piano ospedaliero approvato dal Consiglio regionale il 31 ottobre del
2008, prevede la divisione del territorio in aree di intervento con
quattro grandi poli che costituiranno la rete del trauma center e
saranno attrezzati per curare anche le malattie più gravi: il
Cardarelli e l’Ospedale del Mare in provincia di Napoli, il Ruggi a
Salerno e il Rummo a Benevento. Una differenza sostanziale rispetto a
quanto stabilito dal Consiglio che aveva tutelato il principio della
territorialità (un ospedale di riferimento in ogni provincia).
presìdi di Bisaccia, Sant’Agata dei Goti, Cerreto Sannita, San
Bartolomeo in Galdo, Teano, Palasciano, il Loreto Crispi di Napoli e
gli ospedali di Ravello, Agropoli e Roccadaspide verranno trasformati
in poliambulatori o centri residenziali o strutture specialistiche…