Costato alla Regione Campania circa un milione di euro, ma mai entrato in funzione. Un immane spreco di denaro. Stiamo parlando dell’ osservatorio per lo studio delle migrazioni degli uccelli nell’area del Comune di Centola, nel salernitano, che doveva essere di respiro internazionale. nel salernitano. Tutto è iniziato nel 1998 quando la Regione ha ricevuto dall’Eni il terreno appartenente al comune centolese in cui vi erano alberi e fiori rari. L’intento era quello di tutelare il patrimonio ambientale attraverso la realizzazione dell’osservatorio, ovvero di un’iniziativa di pubblica utilità. Ad oggi la struttura si presenta abbandonata, danneggiata e vandalizzata tanto che proprio in questi giorni è stata posta sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio artistico di Napoli. Il reato ipotizzato rispettivamente nei confronti dell’impresa edile, del direttore dei lavori e dell’ente committente della struttura, il Comune di Centola, è danneggiamento di bellezze naturali. L’edificio risulta infatti abusivo in quanto costruito in una zona diversa da quella in cui era prevista la sua realizzazione.
“Ci troviamo di fronte all’ennesimo spreco di denaro ed alla creazione di un mostro ecologico – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. Sono passati già troppi anni e tutti quei progetti destinati alla conservazione del patrimonio faunistico e ambientale della zona sono andati in fumo. Ci chiediamo, perché non si è intervenuti prima? Perchè lasciare che un edificio come l’osservatorio, che aveva l’obiettivo principale di integrarsi con la natura circostante, fosse costruito secondo regole diverse da quelle previste e soprattutto fosse abbandonato a se stesso? Oltre al danno ambientale si è bruciata anche la possibilità di far diventare l’area un polo all’avanguardia sia per gli esperti del settore sia per i turisti. Ed intanto questi enormi sprechi di fondi vengono fatti scontare in prima persona ai cittadini con aumenti e assenza di servizi. Che la Procura indaghi e porti alla luce la verità!”