Ottiene definitivamente il posto dopo 13 anni una vigilessa scartata perchè troppo bassa
Era stata scartata perchè troppo bassa, ma 13 anni dopo il Tar del
Veneto ha stabilito che il bando che l’aveva esclusa era illegittimo e
discriminatorio. Nel frattempo la vigilessa di Verona alta 1 metro e 63
cm ha potuto lavorare lo stesso grazie alla sospensiva decisa nel 1997
dal Tar, solo ora però ha saputo che il suo posto è sicuro. La
giustizia le ha dato finalmente ragione: nonostante quei due centimetri
in meno può continuare a prestare servizio accanto ai suoi colleghi
della Polizia Municipale. Il concorso per l’assunzione di vigili urbani
bandito dall’allora giunta comunale di Verona prevedeva infatti
un’altezza minima di 1 metro e 65. L’aspirante vigilessa fu esclusa per
«carenza di requisito». Presentò ricorso e il Tar accolse la richiesta
di sospensiva obbligando il Comune ad assumerla in attesa della
decisione di merito. Ora una sentenza stabilisce l’illegittimità del
bando sulla base della legge secondo la quale «l’altezza delle persone
non costituisce motivo alcuno di discriminazione per la partecipazione
ai concorsi pubblici indetti dalle Pubbliche amministrazioni», con
l’eccezione di Guardia di Finanza, Polizia, Corpo Forestale, Vigili del
Fuoco e Ferrovie dello Stato (in questi casi il limite è di 1 metro e
61 centimetri).