Padova, abortisce dopo uno scambio di provette: il seme non era del marito
PADOVA (11 dicembre) – Uno scambio di
provette durante un’operazione di inseminazione artificiale avrebbe
costretto una donna padovana, fecondata non dal seme del marito, ad
abortire e a chiedere i danni all’azienda ospedaliera. Protagonista
della vicenda un’impiegata di 33 anni che dopo precedenti tentativi di
rimanere incinta in una clinica privata aveva deciso di rivolgersi
all’azienda ospedaliera di Padova. Dopo alcune verifiche e terapie
sanitarie, nel luglio scorso, e un primo tentativo di inseminazione
artificiale fallito a settembre, in ottobre i medici consigliarono alla
donna di ripetere l’operazione per due giorni consecutivi.
Sarebbe stato il secondo giorno che la provetta con il seme del marito
sarebbe stata scambiata con quella di un’altra coppia presente
contemporaneamente nell’ambulatorio. Sarebbe quindi stato lo stesso
reparto di Ginecologia e Ostetricia ad avvisare successivamente
dell’errore la paziente e a prescriverle l’assunzione della pillola del
giorno dopo per interrompere un’eventuale gravidanza.