Pane pericoloso. Le mani dei Casalesi sulle aziende di panificazione. L’invasione del pane non a norma comincia a salire anche al Nord Italia. La situazione è simile allo scandalo delle mozzarelle di bufala: l’acquisto di prodotto semilavorato e congelato nel grande mercato dei Paesi dell’Est, dove i costi bassissimi della manodopera consente guadagni stellari sul prodotto finito. L’indagine è partita dal caso della scalata del panificio Vallefuoco nelle mense scolastiche di San Marino.
“E’ una scoperta che ci allarma – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. La diffusione del pane ‘illegale’ sui banchi dei nostri mercati mette a rischio la salute del consumatore. E’ bene che i cittadini si accertino sempre di ciò che comprano controllando date di scadenza e garanzie di qualità dell’alimento. Il prodotto deve presentarsi sempre imbustato e deve riportare il luogo di produzione e gli ingredienti utilizzati per l’impasto. Come è stato più di una volta appurato dalle forze dell’ordine, il pane comprato senza garanzia e in bancarelle arrangiate all’ultimo momento non rispetta le norme igieniche e le regole per la vendita e per la sicurezza del prodotto. Talvolta è cotto con il legno proveniente dalle bare ed in scarse condizioni igieniche. E’ fondamentale che il consumatore compri in modo cosciente ed informato. Dal canto suo lo Stato potrebbe incentivare l’acquisto sicuro abbassando i prezzi dei beni di prima necessità che continuano ad aumentare vertiginosamente” .