Parlamento,al via i test anti-droga
E’ Luciana Pedoto, deputata del Pd e componente della Commissione
Affari Sociali, la prima parlamentare a sottoporsi ai test anti-droga,
i cui prelievi sono iniziati stamattina nei locali del Dipartimento
della presidenza del consiglio per le politiche di contrasto alla
droga. Per sottoporsi al test è stato necessario pagare il ticket di 70
euro. “Ho trovato il personale – racconta – sia amministrativo che
medico assai educato e professionale”.
La polemica
Sullo sfondo, il botta e risposta tra
il promotore dell’iniziativa, Carlo Giovanardi e il segretario di
Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero. Per quest’ultimo, infatti, la
validità del test è pressappoco nulla: anzi, accusa, “è totalmente
demagogico, è una presa in giro. Giovanardi dovrebbe dire che se un
onorevole venerdì si è fatto dieci piste di coca, nell’analisi del
capello lunedì non se ne troverà traccia”. Insomma, insiste ancora il
segretario comunista, “le tracce di cocaina svaniscono molto prima,
così come è assurdo che in giro per le stazioni ci sono i cani
antidroga allenati per le droghe leggere mentre non riconoscono le
droghe pesanti”.
Replica secco Giovanardi: “Le tracce nel
capello restano sei mesi, caro Ferrero sei rimasto indietro”. E
ancora, il sottosegretario dai microfoni di Radio 24,
sottolinea che nell’iniziativa “non c’è alcuna demagogia. Ho solo dato
un’opportunità ai parlamentari di fare il test e dire ai cittadini ‘io
faccio il legislatore, devo essere una persona equilibrata’. Negli
Stati Uniti lo stato di salute del candidato presidente e’ un affare
nazionale. Per la dignità di un parlamentare, davanti alle
generalizzazioni come quelle che tentarono le Iene che hanno
voluto far credere che il Parlamento sia una grande fumeria d’oppio, è
giusto potersi sottoporre a un test, se lo vuole fare”.