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L’equo canone prevedeva un canone di locazione il cui ammontare veniva preventivamente fissato dalla legge, in base a parametri generali come il tipo di casa, il piano dell’abitazione, la presenza dell’ascensore, lo stato di conservazione dell’edificio. Esso non poteva superare il 3,85 del valore locativo dell’immobile calcolato in base ai parametri suddetti. Questa legge è stata soppiantata dalla n° 359 del 1992 che prevede tra il locatore e il conduttore i patti in deroga in cui la determinazione del canone di locazione non è più fissata dalla legge ma dalla libera contrattazione tra le 2 parti. Unisciti a questo gruppo e stanchi di pagare fitti inutili per appartamenti nn meritevoli, cerchiamo di ammodernizzare l’ Equo Canone apportando modifiche in maniera tale che nn accada come allora, quando il fitto nn essendo più remunerativo per i proprietari le case restavano sfitte. Seguitemi per riappropriarci di un nostro diritto, quello di disporre di una casa ma senza dover rinunciare a vivere. In Svezia fin dal 1935 quando l’inquilino ha un reddito basso da nn poter pagare l’affitto di una abitazione adeguata alle sue esigenze, lo Stato ne paga una parte. In Danimarca il costo dell’abitazione è stabilito dal Governo (una sorta di equo canone) In Italia siamo costretti a lavorare anche di notte per pagarci la nostra abitazione. Diciamo : STOP al CARO – FITTI. Fai conoscere questo gruppo ai tuoi amici, sto preparando iniziative per conoscerci, raccoglierò firme e andremo avanti tutti insieme. Io voglio lavorare anche per comprarmi vestiti, gioielli, cambiare l’auto, cambiare colore di capelli,comprare più scarpe, più cappelli, fare più viaggi e tu? Vuoi continuare a lavorare vivendo di rinunce? |