Parrucchiere sbaglia la tinta e lede i diritti del cliente, condannato al risarcimento danni, come i medici e gli altri professionisti che pagano per la responsabilità professionale
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Parrucchiere sbaglia la tinta e lede i diritti del cliente, condannato al risarcimento danni, come i medici e gli altri professionisti che pagano per la responsabilità professionale
Tempi duri anche per i parrucchieri, il Giudice di Pace di Napoli, con la sentenza n. 16752/08 ha accolto la domanda risarcitoria di una donna che aveva chiesto il risarcimento danni contro il suo parrucchiere “CASO PAOLO PARRUCCHIERI PER SIGNORA” che, oltre a sbagliarle la tinta dei capelli, le aveva provocato una dermatite allergica acuta, tale che la giovane era stata costretta a rinunciare ad un ‘importante appuntamento di gala ed a ricoverarsi all’ospedale Pellegrini di Napoli.
La cliente P.V. di età 26 anni, difesa dall’avvocato Angelo Pisani, aveva dimostrato la responsabilità del parrucchiere attraverso i vari documenti esibiti, attraverso testimonianze orali, oltre alla documentazione sanitaria rilasciata dall’Azienda Ospedaliera dove la donna era stata ricoverata, la sentenza di condanna è passata in giudicato perché il parrucchiere non ha fatto appello non contestando le proprie responsabilità .
«La natura contrattuale di tale obbligazione – spiega l’avvocato Angelo Pisani – rendeva il parrucchiere obbligato, nell’esecuzione del proprio lavoro, a porre tutta la diligenza necessaria in relazione alla natura dell’attività esercitata, che nella fattispecie è di tipo estetico. Ciò è quanto palesemente violato dal parrucchiere – continua l’Avvocato – che non ha saputo soddisfare le precise richieste contrattuali all’istante, atteso che il colore raggiunto non era quello richiesto, alterando così l’immagine estetica, relazionale e professionale della donna, che svolge un’attività legata all’immagine ». Inoltre, la giovane aveva anche subìto danni alla salute, consistenti in una dematite acuta allergica con eruzione del cuoio capelluto e prurito diffuso a tutto il cuoio.
In conclusione, è stato deciso che il parrucchiere è condannato a risarcire P.V. per danno biologico – postumi permanenti -, danno patrimoniale, danno morale per una somma di 1635 euro per lesioni subite, oltre a dover sostenere le spese legali e della sentenza.