Parte da Nuoro la protesta contro Equitalia: “Basta soprusi”

Nel Nuorese le aziende risultano fortemente indebitate con Equitalia per la riscossione dei tributi locali e nel comune capoluogo spunta un ordine del giorno per chiedere all’amministrazione di revocare le convezioni con la società, considerato che sono già scadute le proroghe al dicembre 2010. “E’ una rivolta da basso per ristabilire l’equità fiscale”, sostiene il consigliere comunale Francesco Guccini (Sdi), presidente della commissione Cultura, firmatario dell’ordine del giorno presentato nell’assemblea civica. “Nuoro è il capoluogo di una provincia dove 8.272 imprese devono ad Equitalia 343 milioni di euro. Ogni azienda deve mediamente 41.478 euro, l’equivalente di 2.130 euro a testa per ogni residente, compresi neonati e anziani. Le iscrizioni di ipoteca su beni immobili (in genere l’anticamere della messa all’asta) sono centinaia l’anno. Può bastare un debito da 9.000 euro per vedersi iscritta l’ipoteca sulla casa. Nel solo capoluogo sono stati notificati 3.000 preavvisi di fermo amministrativo in sei mesi”. Secondo Guccini, “Equitalia si comporta come una spa che mira esclusivamente a fare utili: l’aggio è del 9% sul riscosso, gli interessi di mora e altri oneri sono a livelli altissimi”. Il consigliere comunale, che stamane ha tenuto una conferenza stampa in municipio a Nuoro, chiede che siano rivisti i tassi di interesse e gli aggi percepiti: “Che senso ha che il comune sopravviva sui cadaveri delle proprie imprese, delle proprie famiglie, salvando se stesso e il proprio bilancio a tutto vantaggio di un ente riscossore?”. L’ordine del giorno presentato intende impegnare il sindaco Alessandro Bianchi e la sua giunta perchè l’amministrazione risolva o non proroghi i contratti in vigore con Equitalia Sardegna spa e bandisca una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di riscossione dientro garanzie di tassi di interesse più equi, rivisti e ragionati in commissione comunale bilancio. Nelle more dell’affidamento, l’odg propone siano sospesi gli interessi di mora per i crediti ancora esigibili.