Partirà il corso di dialetto napoletano, è finanziato dalla Regione
Sarà una vera e propria scuola di
napoletano con i corsi, le letture pubbliche, i laboratori di
approfondimento. Nell’indirizzo musicale, per esempio, verrà studiato
il cambiamento che ha subito il dialetto nel corso dei secoli, dalla
canzone classica a quella di oggi. Succede a Poggiomarino. Gli allievi
dovranno ascoltare «’O sole mio» ma anche i neomelodici, e dimostrare
di saperne cogliere le differenze. Anche in quello teatrale si
analizzerà il percorso del dialetto nella storia, da Viviani ad
Eduardo, fino alla sceneggiata. In questo caso i partecipanti potranno
misurarsi anche con la recitazione, apprendendo da attori più esperti
la maniera migliore per declamare una battuta in napoletano. Ovviamente
ci saranno anche le lezioni.
Il Forum dei Giovani di Poggiomarino, insomma, sta per dar vita a una
sorta di «Università della lingua napoletana», un ciclo di
approfondimenti sulla cultura e sulla lingua partenopea pensato per le
nuove generazioni ma comunque aperto a tutti. Chi seguirà il corso,
peraltro, dovrà cimentarsi anche in una gara: redigere due slogan,
rigorosamente in dialetto. Uno servirà per una campagna di
sensibilizzazione sulla sicurezza stradale e un altro per l’ambiente e
la raccolta differenziata.
Il progetto – il primo nel suo genere dopo le polemiche sullo studio del dialetto lanciata dalla Lega, e dopo il discorso «in lingua napoletana» tenuto da Rivellini
al Parlamento europeo – partirà entro la fine dell’anno, intanto sono
già stati stanziati i finanziamenti: la Regione metterà a disposizione
11.500 euro, mentre l’amministrazione comunale retta dal sindaco
Vincenzo Vastola ne garantirà 5mila. L’esecutivo peraltro ha affiancato
il Forum dei giovani nella stesura del progetto.
Spiega Francesco Parisi, consigliere delegato ai finanziamenti
regionali ed europei: «Con l’assessore alle Politiche sociali, Maria
Fantasia, stiamo lavorando per dare ai giovani di Poggiomarino delle
opportunità di crescita culturale». Del resto, il dibattito sulla
partecipazione dei giovani alla vita politica e sociale della città va
avanti da tempo, acuito anche da episodi di cronaca, come l’assassinio
di Nicola Nappo, che a soli 23 anni l’estate scorsa è stato ucciso come
un boss.
Un omicidio rimasto senza colpevoli, che ha molto scosso l’ambiente
giovanile di Poggiomarino. Anche per dare un’immagine diversa della
città, i ragazzi del Forum, che raccoglie esponenti delle associazioni
della città, dai 16 ai 28 anni, hanno tutta l’intenzione di fare le
cose per bene, ripartendo dalla scoperta delle radici e della
tradizioni locali: «Inviteremo esperti e coinvolgeremo le scuole del
territorio. Cercheremo anche di organizzare convegni interessanti, non
noiosi.
Dal laboratorio teatrale, poi, contiamo di far scaturire una rassegna,
in modo da valorizzare ancora di più il dialetto e le sue espressioni
più caratteristiche, che proprio nel teatro si esaltano. Mesi fa,
quando abbiamo presentato il progetto alla Regione, non immaginavamo
che la tematica sarebbe diventata così attuale. Ma il fatto è che il
napoletano non passa mai di moda», dice il presidente del Forum, Davide
Tutichiano.