Parto tragico, sequestrata la cartella clinica
La Procura di Torre Annunziata ha aperto l’inchiesta sul caso della
donna andata in coma dopo il parto in cui era venuta alla luce una
delle bimbe, mentre l’altro feto era morto ancora in grembo. Dopo la
denuncia dei familiari di Pasqualina V., la 31enne di Saviano ora
ricoverata al San Leonardo in sala Rianimazione per una polmonite
acuta, i magistrati hanno deciso di avviare le indagini nel tentativo
di accertare eventuali responsabilità sul decesso del feto. Le
condizioni della donna sono intanto leggermente migliorate, così come
fuori pericolo di vita è stata giudicata l’altra gemellina data alla
luce sabato, ricoverata a sua volta per problemi respiratori al reparto
di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Cardarelli. Ieri mattina,
nella clinica Villa Stabia, dove era avvenuto il parto, i carabinieri
del nucleo operativo stabiese, agli ordini del capitano Giuseppe
Mazzullo e del tenente Andrea Minella, hanno sequestrato le cartelle
cliniche della mamma e delle due gemelline. Sarà invece l’esame
autoptico disposto dai magistrati torresi ad accertare la morte del
feto, avvenuta poche ore prima dell’intervento chirurgico. I familiari
di Pasqualina vogliono vederci chiaro. Secondo i loro legali dietro
questa drammatica vicenda potrebbe nascondersi un caso di malasanità e
per questo motivo l’altro giorno avevano sporto denuncia. In
particolare, i firmatari dell’esposto presentato ai carabinieri e che
ha dato il via all’inchiesta vogliono capire perché fino al giorno del
ricovero nessuno specialista si era accorto che Pasqualina era affetta
da una polmonite acuta (diagnosi effettuata dai medici del San Leonardo
solo dopo il ricovero in questo ospedale), scambiata invece per una
gestosi. E proprio la polmonite potrebbe essere una delle cause che ha
portato, sabato mattina, alla tragedia. Dopo la morte del feto,
Pasqualina – sottoposta al cesareo – ha subito tre arresti. Poi è
entrata in coma. Intanto, la posizione ufficiale della direzione
sanitaria della Villa Stabia arriva attraverso una nota: «Al momento
dell’ingresso in clinica uno dei due feti era già morto, come accertato
clinicamente e strutturalmente. L’altro feto era invece ancora vivo e
dopo la nascita la bambina è stata trasferita al Cardarelli per
problemi respiratori. Le condizioni della paziente – continua la
direzione sanitaria – erano apparse subito gravi, pertanto, anche per
evitare complicazioni al feto ancora vivo, si è proceduto al taglio
cesareo d’urgenza. Nel corso dell’intervento chirurgico poi la paziente
è andata in arresto cardiocircolatorio per il quale ha ricevuto
un’adeguata assistenza rianimatoria. Stabilizzata la paziente, si è
infine proceduto al trasferimento della 31enne al reparto di terapia
intensiva dell’ospedale San Leonardo». L’ultima parola spetterà alla
magistratura.