Pasti caldi in classe la mappa dei ritardi
La refezione è ancora un’emergenza da risolvere per molte scuole di
Napoli. E questo, nonostante il miglioramento della situazione a
«macchia di leopardo» che, solo una settimana fa, caratterizzava i
presidi scolastici del territorio. Il bilancio negativo, che investiva
quasi tutti gli istituti, impossibilitati ad avviare il servizio mensa,
è lievemente migliorato nonostante il mancato pagamento di due
annualità al personale Ata. Questione di competenza comunale ancora da
sbrogliare. La refezione nelle scuole della II Municipalità, nei
quartieri Avvocata, Montecalvario e San Giuseppe, è partita in quasi
tutti gli istituti, con grandi sacrifici del personale scolastico.
Unica eccezione il XII circolo didattico, ancora fermo. Anche nelle
zone di Bagnoli-Fuorigrotta e Ponticelli-Barra, molte scuole sono
oramai partite con il servizio mensa mentre le restanti, come il
Bordiga, sono in fase di avvio e cominceranno a giorni. Bilancio
negativo per Scampia-Piscinola e Miano-Secondigliano, mentre situazione
in fase di sblocco per le scuole di Chiaia-Posillipo e del
Vomero-Arenella. Queste ultime dovrebbero partire il 19 ottobre, a
patto che si proceda con l’erogazione di parte del debito comunale e
con l’equiparazione delle spese della refezione a quelle «inderogabili»
degli uffici locali. Dunque, se le notizie sul riequilibrio del
bilancio parlano di un’imminente erogazione dello stipendio del 2007 e
di parte del 2008 da destinare ai bidelli, dall’altra parte esplode
l’esasperazione delle famiglie, in difficoltà per l’assenza del tempo
pieno.
Da giorni aumentano le richieste d’aiuto allo sportello
dell’associazione «Noi Consumatori» che, attraverso il suo comitato di
diritto allo studio, ha messo a disposizione dei genitori consulenze e
assistenza giuridica gratuita per procedere, eventualmente, ad esposti
al Comune, alla Corte dei Conti e alla Magistratura. «Stiamo fornendo
informazioni anche su eventuali risarcimenti di danni patrimoniali e
personali – spiega Angelo Pisani, presidente dell’associazione che ha
aperto un blog salva refezione – vogliamo coinvolgere il maggior numero
dei genitori in maxicause e class action».