Patente a ore e multe a rate, ecco cosa dice il Codice della Strada
La circolare del Ministero dell’Interno dello scorso aprile e relativa al recepimento delle direttive europee in materia di patenti di guida fa chiarezza su due novità introdotte dalla modifica del Codice della strada, ossia la patente a ore e la possibilità di pagare le multe a rate. La patente a ore viene concessa dal prefetto e si tratta di un’autorizzazione a guidare in determinate fasce orarie, per esempio per recarsi sul posto di lavoro e per un massimo di tre ore. Il prefetto può concedere la deroga (a chi è stata sospesa la patente) solo per violazioni non a carattere penale. Rientrano quindi gli stati d’ebbrezza con un tasso alcolemico inferiore a 0,8 grammi per litro. Per chi supera tale limite il reato diventa penale. Nessuna deroga anche a chi ha fatto uso di droghe. Ottenuto il permesso a ore (il prefetto lo può concedere una sola volta), il periodo di sospensione è aumentato di un numero di giorni pari al doppio delle complessive ore concesse. Altra novità fondamentale riguarda le multe a rate. Ne ha già diritto chi ha un reddito inferiore ai 10.628,16 euro l’anno. Se l’interessato convive con il coniuge o con altri familiari, si sommano i redditi conseguiti nel medesimo periodo: limiti di reddito, 1.032,91 euro per ognuno dei familiari. E in ogni caso, la multa dev’essere di almeno 200 euro. “Tuttavia – spiegano sul sito www.newstreet.it – non scatta nulla in automatico. La procedura per ottenere la rateizzazione è complessa. La domanda si presenta al Prefetto se la violazione è stata accertata da funzionari, ufficiali e agenti di Stato. Oppure, se l’infrazione è stata accertata da funzionari, ufficiali e agenti, rispettivamente, di Regioni, Province o Comuni, serve fare domanda al presidente della giunta regionale, al presidente della giunta provinciale o al sindaco. A questo punto, bisogna attendere l’eventuale approvazione entro 90 giorni dal ricevimento della domanda. Funziona così: se non ti rispondono, la risposta alla domanda è no. Una specie di silenzio-non assenso. Scaduti i 90 giorni, hai altri 30 giorni per pagare la sanzione senza rate. Al massimo, 12 rate per una multa di non oltre i 2.000 euro; fino a 24 rate da quella somma a 5.000 euro; un tetto di 60 rate oltre i 5.000 di sanzione. Se invece rispondono, allora la risposta è sì. Qui però non si scherza: non paghi la prima rata (oppure la paghi e poi salti due pagamenti anche non consecutivi)? Stop all’agevolazione”.