Paura per il latte blu di Nestlè e Milupa, neonato intossicato
La vicenda del latte “blu” è sempre più complicata. Giovedì sono iniziati nuovi sequestri a tappeto disposti dalla procura di Ascoli Piceno anche per i latti Milupa Aptamil 2, Aptamil soia e il latte di proseguimento Babymil su tutto il territorio nazionale. I latti sequestrati, si specifica, sono “corpi di reato” e vengono tolti dal mercato dunque non per una loro conclamata tossicità perché contaminati dal fissante per inchiostro Itx. Perché questa tossicità ancora non è stata appurata. Comunque spariranno dai banconi di negozi e supermercati.
Quanto alla tossicità o meno, a Rosolini, in provincia di Siracusa, nonostante le rassicurazioni delle case produttrici, un neonato di sette mesi che aveva bevuto «Aptamil 2» ha accusato una tossicosi alimentare. I carabinieri di Rosolini hanno sequestrato tutte le confezioni in vendita nei negozi del centro siciliano e disposto accertamenti presso i Nas di Ragusa.
Ed è anche partita la prima richiesta di risarcimento danni. Viene da una coppia di Civitavecchia, i genitori di una bimba di 18 mesi, alimentata con latte per l’infanzia Nestlè sequestrato nei giorni scorsi: il latte Nidina 2 e Mio, entrambi prodotti dalla Nestlè. La coppia ha chiesto alla multinazionale svizzera 2.500 euro di risarcimento, per il momento per la paura subìta, avendo fatto ingerire alla bimba dosi regolari di questi latti. Di questa prima causa, ne dà notizia il Codacons.
Un’altra associazione di consumatori, l’Aduc, chiede nel frattempo che siano estesi i controlli su tutti i prodotti alimentari contenuti in confezione TetraPak, quelle con l’inchiosto “poco simpatico” se non dannoso alla salute, oltre al ritiro del latte della Nestlè e Milupa su tutto il territorio nazionale.
La Federfarma per altro rassicura le famiglie italiane. L’associazione datoriale dei farmacisti italiani ha provveduto, «ancor prima di aver ricevuto comunicazioni ufficiali da parte delle due aziende coinvolte», ad allertare tutte le farmacie italiane di essere pronte a bloccare la vendita dei latti risultati contaminati dall’Isopropyl Thioxanthone, il fissatore di inchiostro dell’imballaggio individuato da un giovane padre marchigiano laureando in chimica.
Quanto alle accuse sul ritardato avvio dei sequestri – da settembre il caso è scoppiato solo a metà novembre -, il ministro della Salute Francesco Storace ha detto oggi di aver ricevuto un lettera di «scuse senza riserve» da parte del numero uno di Nestlé Peter Brabeck Letmathe. Brabeck in una intervista aveva denunciato un accordo col dicastero italiano per lo smaltimento delle scorte di latte contaminato dal fissante per inchiostro.
Ora nella lettera il presidente riconosce «l’errore di memoria per cui ho dichiarato che i contatti tra Nestlè e la Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale risalivano a luglio-agosto piuttosto che a settembre». Dice che anche la Commissione europea aveva sostanzialmente avvallato la vendita dei prodotti perché gli studi dimostravano che l’Itx non era dannoso alla salute.
E si dice scioccato dalla notizia del sequestro, disposto dall procura di Ascoli e effettuato il 9 novembre scorso, di 30 milioni di litri di latte quando« sul mercato italiano Nestlè non ne vende più di 12,5 milioni di litri l’anno».
Storace, difeso a spada tratta da tutta la coalizione di centrodestra, non si sente ancora soddisfatto dalla «letterina di scuse» e si dichiara determinato a portare Brabeck lo stesso «in tribunale».
A proposito dell’esistenza o meno del patto per smaltire le scorte di latte “blu”, il responsabile per l’Italia della Comunicazione della holding del latte, Alessandro Magnoni nega l’esistenza di un simile accordo tra ministero e azienda elvetica. Si ricorda però di «un paio di segnalazioni a settembre nelle Marche su prodotti che abbiamo provveduto immeditamente a ritirare».
«Poi – continua Magnoni – il 15 settembre abbiamo diramato un comunicato ai nostri clienti, ovvero farmacie e punti vendita, avvertendoli di ritirare dagli scaffali il latte perché lo avremmo sostituito».
Sta di fatto che anche su questa questione dell’esistenza o meno di un patto a danno degli ignari acquirenti indaga sempre il procuratore di Ascoli Franco Ponticelli. E ad Ascoli gli agenti del corpo forestale hanno già ascoltato, giovedì mattina, alcuni dirigenti del ministero della Salute. I quali dirigenti hanno negato l’esistenza di alcun patto teso a ridurre i danni per l’azienda produttrice.
Da parte sua , poi, il ministro Storace cerca di rassicurare i consumatori passati e presenti di latti “blu” dicendo che, confortanto da pareri degli scienziati, si sente di affermare che «non c’è tossicità» nel latte all’Itx , anche se i sequestri giudiziari sono giusti «perché è giusto che non si rischi e occorre fare chiarezza».
07516050 When i will normally agree, in this instance really quite insignificant. Also, Wikipedia features come a good means since it was bashed regarding letting consumers to change content, there are various groups connected with moderators which the path as well as resolve the numerous blunders typical people help to make whenever adding/editing a wiki story.
37797607 Why not one of the first sites…. live365. com existed since delayed 90s