Pensioni di reversibilità, stop a coniugi giovani e attivi
Si preannuncia una vera e propria rivoluzione nel mondo previdenziale italiano, perché è allo studio, presso la Commissione Lavoro della Camera un progetto di legge che prevede la sospensione dell’assegno di reversibilità per il coniuge superstite in età molto più giovane rispetto al coniuge defunto. Il progetto è stato presentato da un membro della Commissione Lavoro del Senato, il quale sostiene che l’obiettivo della norma, se approvata, sarebbe quello di evitare che colf e badanti, spesso straniere, sposino uomini italiani, al solo fine di lucrarne l’assegno di pensione, dopo la morte. Il progetto di legge prevede, infatti, che qualora il coniuge superstite abbia un’età inferiore ai 35 anni e il coniuge defunto di almeno 55 anni, il primo avrà la possibilità riscuotere un assegno di inserimento lavorativo, per un periodo massimo di un anno, pari all’importo dell’assegno di reversibilità, in assenza di figli o di inabilità al lavoro. La reversibilità, quindi, sarebbe sospesa fino al raggiungimento del 65esimo anno di età. Secondo la Commissione Lavoro, infatti, non è concepibile che si paghi un assegno pensionistico di reversibilità, per oltre trent’anni a persone abili al lavoro e autosufficienti. Badanti, colf e donne alla ricerca del marito maturo e ricco sono avvertite.