“PER NON MORIRE DI RIFIUTI”
La crisi dei rifiuti in Campania, UFFICIALMENTE, appare relativa allo smaltimento ordinario dei SOLI rifiuti solidi urbani.
A causa della saturazione delle nostre discariche per rifiuti urbani lo stato di emergenza ambientale è stato dichiarato sin dal 1994 (nomina del primo Commissario di Governo con poteri straordinari)
E oggi?
La cosiddetta “emergenza” per i SOLI rifiuti solidi urbani non è mai finita.
Siti di smaltimento incontrollati e cumuli malsani di rifiuti sono presentì per le strade della regione, soprattutto delle province di Napoli e Caserta.
La mala-gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani e la diossina liberata dalla combustione incontrollata stanno generando potenziali rischi per la salute delle popolazioni locali, soprattutto nelle popolazioni residenti in prossimità delle discariche autorizzate e delle aree inquinate (discariche abusive).
Eppure la Regione Campania, come ufficialmente dichiarato nella delibera dello scorso 24 maggio 2011 sulla gestione dei rifiuti industriali (ben 4 milioni di tonnellate l’anno) è da tempo ufficialmente la prima (ed unica in Italia!) REGIONE “RIFIUTI ZERO INDUSTRIALI” dal momento che dichiara (ed avrà fatto le conseguenti quanto obbligate verifiche e controlli ) di non avere necessità, per smaltire correttamente ben 15mila tonnellate al giorno di rifiuti industriali, di una sola discarica a norma per rifiuti industriali !
Ogni giorno, quindi, vengono “correttamente” smaltite, senza avere bisogno di una sola discarica, e con flussi sempre correttamente separati dai rifiuti solidi urbani, ben oltre 15mila tonnellate giornaliere di rifiuti industriali prodotti in Campania ed anche le ulteriori altre 1000 tonnellate al giorno importate ufficialmente (e legalmente) da fuori regione!
Ciononostante, ogni giorno assistiamo anche alle querelle tra chi da un lato ignora tanta virtù industriale e dall’altro richiede ed impone, senza mai ascoltare non solo i cittadini, ma anche tecnici ed esperti indipendenti, la apertura di nuovi e sovradimensionati impianti di discarica e di incenerimento, buon ultimo un ulteriore inceneritore a Napoli est da oltre 1000 tonnellate al giorno, oltre quello di Acerra di ben 2000 tonnellate al giorno.
DIVERSI STUDI STANNO INDAGANDO SULL’IMPATTO DEI RIFIUTI SULLA SALUTE E SULL’AMBIENTE.
IL PROBLEMA DEI RIFIUTI NON È UN PROBLEMA “ESTETICO”MA RIGUARDA LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE!
IL CONVEGNO INTENDE SVILUPPARE UN DIBATTITO SUL RAPPORTO ESISTENTE TRA CICLO DEI RIFIUTI E POTENZIALI RISCHI PER LA SALUTE E PER L’AMBIENTE UTILIZZANDO LE EVIDENZE SCIENTIFICHE DELLA RICERCA.
Diversi riconosciuti ed indipendenti tecnici esperti del settore, che da anni affrontano il problema dei rifiuti da diversi punti di vista, forniranno informazioni basate su evidenze di natura scientifica.
Si discuterà del ruolo centrale della ricerca pubblica e sarà evidenziato come una corretta pianificazione sanitaria, diretta alla prevenzione e al controllo delle malattie o dei disagi legali ai rifiuti, dipenda anche da una adeguata conoscenza epidemiologica e scientifica dei rischi che l’accumulo dei rifiuti comporta per la salute dei cittadini.
Il convegno intende sottolineare come in Italia i continui tagli operati sulla ricerca pubblica e le limitate risorse finanziarie non hanno permesso di portare avanti adeguatamente progetti di ricerca e i programmi di bio monitoraggio che sarebbero necessari in aree ad alto rischio ambientale come quelle di Napoli e Caserta.
L’OBIETTIVO DEL CONVEGNO È QUELLO DI FORNIRE UNA SOLIDA INFORMAZIONE SCIENTIFICA CHE POSSA ESSERE UTILIZZATA COME STRUMENTO DI PRESSIONE SULLA POLITICA PER SUPERARE IL PROBLEMA DEI RIFIUTI
DI NAPOLI E CASERTA.