Perù, uccidevano per vendere grasso umano per cosmetici: quattro arresti, ricercati due italiani
Hanno assassinato almeno 60 persone per
estrarre dai loro corpi grasso da vendere in Perù, ma anche in Europa,
ad aziende interessate ad utilizzarlo per la fabbricazione di prodotti
cosmetici. Con questa pesante accusa quattro peruviani sono stati
arrestati a Lima.
Secondo i media locali, tra i potenziali acquirenti ci sarebbero anche
due italiani che gli inquirenti stanno cercando di arrestare.
I quattro peruviani arrestati hanno confessato, sostenendo che il loro
traffico durava da oltre trent’anni. Il generale Felix Murga, ha
specificato che «il grasso lo estraevano dal torace e dai muscoli».
Murga ha sottolineato che, secondo le indagini effettuate finora, la
sostanza veniva venduta per lo più in Europa, a circa 15.000 dollari al
litro.
Il caso è venuto alla luce agli inizi del mese, quando la polizia ha
arrestato due persone mentre stavano ritirando un involucro di plastica
che, presumibilmente, conteneva il grasso umano estratto dal corpo di
un uomo, Abel Matos Aranda, ucciso in Perù lo scorso settembre.
Secondo gli inquirenti, i detenuti apparterebbero ad una banda di pishtacos:
come nelle leggende peruviane – ne parla anche lo scrittore Mario
Vargas Llosa nel romanzo Il caporale Lituma sulle Ande -, sono le
persone che aggrediscono uomini e donne per sgozzarli, mangiare la loro
carne e vendere, appunto, il loro grasso. Nel corso delle indagini
sarebbero sorti indizi secondo i quali il grasso, raccolta da tale
banda, sarebbe stato venduto ad acquirenti europei a circa 15.000
dollari al gallone.