Pescara, arrestata impiegata Poste
La polizia postale ha arrestato un’impiegata dell’ufficio delle Poste centrali di Pescara – M.G, di 63 anni – perché accusata di avere compiuto 94 operazioni illegittime su conti di ignari clienti titolari di buoni fruttiferi, prelevando 750mila euro.
La polizia ha anche sequestrato documentazione, conti correnti,
libretti postali e buoni postali fruttiferi per circa 112mila euro.
Poste Italiane ha già rimborsato i clienti.
L’impiegata
è stata posta agli arresti domiciliari in seguito a complesse attività
di controllo e accertamento effettuati dalla struttura “Fraud
Management” di Poste Italiane, riguardanti l’individuazione di buoni
fruttiferi postali illecitamente riscossi presso l’ufficio postale di
Pescara Centro.
Dai controlli del sistema informatico
aziendale sono stati accertati rimborsi sospetti su decine di buoni
fruttiferi. Poiché il numero delle operazioni effettuate ogni giorno
dall’ufficio postale era elevatissimo, gli specialisti della Polizia
hanno messo a punto un software per l’analisi incrociata dei dati delle
operazioni con quelle dei turni di servizio, per poi approfondire le
circostanze sospette.
Dall’analisi dei dati, gli esperti
hanno così riscontrato che il totale dei buoni fraudolentemente
riscossi ammontava a 94 per un totale di quasi 750mila euro, rimborsati
in gran parte in assenza ovviamente dei beneficiari. Dall’analisi
dell’enorme mole di dati relativi alle operazioni contabili, incrociati
con i turni di servizio dei dipendenti, è’ emerso che l’impiegata
arrestata effettuava le operazioni anche mentre era in ferie o fuori
dall’orario di servizio, utilizzando degli stratagemmi per allontanare
i colleghi dei quali utilizzava le password o giustificando la propria
presenza per chiudere operazioni particolarmente complicate.