Pesce, a breve certificazioni sui menu
Lo sapevate che il pesce crudo che si mangia nei
ristoranti è scongelato? Ebbene è proprio così, è la legge che lo impone per
tutelare la salute dei cittadini. E tra poco questa verrà indicato anche nei
menu. Ma perchè accede questo? Mai sentito parlare dell’Anisakis? E’ un verme
presente in mare che si deposita nelle viscere dei pesci e può migrare nelle
carni anche diverse ore dopo averli pescati. Questo parassita può causare all’uomo vomito,
febbre, shock anafilattico, mal di stomaco e addirittura la perforazione dell’intestino.
Per ucciderlo definitivamente bisogna cuocere il pesce ad una temperatura superiore a 60 gradi o congelarlo per
almeno 24 ore a meno 20 gradi.
Una circolare della Federazione
dei pubblici esercizi (Fipe), successiva alle precisazioni del Ministero della
Salute dello scorso 17 febbraio, prevede che i ristoratori indichino nei menù
la pratica dell’abbattimento a cui è stato sottoposto il pesce: “Il pesce
destinato ad essere consumato crudo o praticamente crudo è stato sottoposto a
trattamento di bonifica preventiva conforme alle prescrizioni del Reg. CE
853/2004, allegato III, sezione VIII, capitolo 3, lettera D, punto 3”.
“Siamo pienamente d’accordo con
questa pratica che non fa altro che tutelare la salute del cittadino -commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione
NoiConsumatori.it -. Tuttavia l’errore sta nel non aver diffuso una conoscenza
adeguata sull’argomento, per cui molti consumatori
che vanno al ristorante pagano e mangiano pesce credendo che sia appena pescato
quando non è così. Anche la trasmissione Le Iene si è occupata di questo
parassita sollevando lo stesso problema che noi ci poniamo: perché questa
mancanza totale di informazione? Ma noi
siamo sicuri che della normativa e della pratica di abbattimento non ne siano a
conoscenza nemmeno alcuni ristoratori. Sono numerosi i ristoranti dove viene
servito carpaccio di pesce o pesce crudo scelto dal cliente direttamente da enormi vasche.
Questo dovrebbe fornire la garanzia della freschezza del pesce. Ma seguendo questo
metodo non si ha tempo di congelare e poi scongelare il pesce
mettendo di conseguenza a repentaglio la salute del consumatore. Funziona un po’
come la carne: anche questa deve essere ben cotta o surgelata per eliminare le
larve della tenia. E’ necessario informare la popolazione e pubblicare nel più
breve tempo possibile i menu che attestano tale pratica di tutela della salute
pubblica”.