Pg della Cassazione: no a discriminazioni razziali nelle adozioni internazionali
MILANO – Nessuna
discriminazione è possibile in tema di adozioni. La procura della
Cassazione dice «no» alle coppie che chiedono uno o più bambini in
adozione indicando, però, di non essere disponibili a ricevere bimbi di
pelle nera o di etnia non europea. La procura della Suprema Corte,
sollecitata da un esposto dell’associazione «Amici dei bambini», ha
espresso questo orientamento innanzi alle Sezioni Unite che dovranno
prendere posizione al più presto in materia.
LA VICENDA – L’intero caso
nasce da un ricorso, presentato dalla associazione, impegnata nella
tutela dei diritti dell’infanzia, alla procura generale della
Casszione, con il quale si chiedeva che il procuratore generale, ai
sensi dell’articolo 363 del codice di procedura civile, proponesse ai
giudici di piazza Cavour di illustrare la corretta interpretazione
dell’articolo 30, comma 2, della legge n. 184 del 1983 che regola le
adozioni. Al centro della vicenda, l’accoglimento, da parte del
tribunale dei minorenni di Catania, dell’istanza di una coppia che si
era dichiarata disponibile «all’accoglienza fino a due bambini, di età
non superiore ai 5 anni senza distinzione di sesso e religione» e «non
disponibile ad accogliere bambini di pelle scura o diversa da quella
tipica europea o in condizione di ritardo evolutivo». Il tribunale di
Catania, aveva quindi dichiarato i coniugi «idonei all’adozione sino a
due minori di nazionalità straniera che presentino le caratteristiche
risultanti dalla motivazione». Secondo Marco Griffini, presidente
dell’associazione che ha presentato l’esposto, il decreto emesso dal
tribunale contiene «una palese discriminazione su base razziale nei
confronti di minori di colore e di etnia straniera a quelle presenti in
Europa». La procura generale della Cassazione ha quindi deciso di
sollevare a sua volta il caso di fronte alle sezioni unite, chiedendo,
come ha fatto il sostituto pg Aurelio Golia, l’accoglimento del
ricorso. La decisione delle sezioni unite civili, che non avrà
ripercussioni sul caso di Catania, ma stabilirà soltanto un
orientamento giurisprudenziale, arriverà nelle prossime settimane.