Più lingue e matematica meno indirizzi: ecco le novità
Dal prossimo anno scolastico (2010-2011) la scuola superiore italiana,
cristallizzata per decenni, volta pagina. Si comincerà dalle prime
classi (ma nei tecnici e nei professionali le riduzioni di orario
saranno attuate anche nelle classi successive alla prima) e le novità
coinvolgeranno licei (si supera la legge Gentile del ’23), istituti
tecnici (in attesa di riforma da 80 anni) e professionali, con un
ripensamento dei quadri orari (in linea con l’Ocse secondo cui è
statisticamente provato che stare in classe più ore non si traduce
necessariamente in un beneficio nell’apprendimento), un irrobustimento
di matematica e scienze e un deciso sfoltimento degli indirizzi. Licei.
Si passa da quasi 450 indirizzi (tra sperimentali e progetti assistiti)
a sei licei: classico, scientifico, linguistico, artistico (articolato
in sei indirizzi per facilitare la confluenza degli attuali istituti
d’arte e garantire continuità ad alcuni percorsi di eccellenza),
musicale e delle scienze umane (questi due ultimi licei sono vere new
entry). Nel classico verrà introdotto l’insegnamento di una lingua
straniera per l’intero quinquennio, potenziando anche l’area
scientifica e matematica. Nello scientifico tradizionale è aumentato il
peso della matematica e delle discipline scientifiche; è prevista una
nuova opzione delle «scienze applicate» che raccoglie l’eredità della
sperimentazione scientifico-tecnologica. Il linguistico prevederà sin
dal primo anno l’insegnamento di tre lingue straniere, dal terzo anno
una materia sarà impartita in lingua straniera (dal quarto anno le
discipline insegnate in lingua straniera diventeranno due). Nel liceo
musicale saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche;
potranno essere attivate in convenzione con conservatori e accademie di
danza. Il liceo delle scienze umane sostituisce il liceo
sociopsicopedagogico ed è prevista la possibilità di attivare una
sezione economico-sociale. Tra le altre novità introdotte per i licei,
oltre a un incremento orario della matematica, della fisica e delle
scienze, c’è la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua
straniera nei cinque anni con almeno 99 ore annuali ed eventualmente di
una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia, la presenza
delle discipline giuridiche ed economiche nel liceo delle scienze
umane, nell’opzione economico-sociale e negli altri licei attraverso la
quota di autonomia (20% nel primo biennio e nell’ultimo anno e del 30%
nel secondo biennio), insegnamento nel quinto anno di una materia in
lingua straniera, latino obbligatorio nei licei classico, scientifico,
linguistico e delle scienze umane e negli altri previsto come opzione.
Tutti i licei prevederanno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30
negli anni successivi con alcune eccezioni (nel liceo classico negli
ultimi 3 anni sono previste 31 ore per rafforzare la lingua straniera;
nell’artistico fino a 35 ore e nel musicale fino a 32 ore). Istituti
tecnici. Da 10 settori e 39 indirizzi si passa a 2 settori – economico
e tecnologico – e 11 indirizzi. Tutti gli attuali corsi e le relative
sperimentazioni confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento.
L’orario settimanale sarà di 32 ore di 60 minuti (ora sono 36 ore di 50
minuti). Sono previsti più laboratori: negli indirizzi del settore
tecnologico 264 ore nel biennio e 891 nel triennio. Ulteriori risorse
di personale saranno assegnate alle scuole per potenziare le attività
didattiche di laboratorio. I nuovi istituti sono caratterizzati da
un’area di istruzione generale comune ai due percorsi e in distinte
aree di indirizzo legate al mondo del lavoro e al territorio. Avranno,
inoltre, a disposizione ampi spazi di flessibilità (30% nel secondo
biennio e 35% nel quinto anno) in aggiunta alla quota del 20% di
autonomia di cui già godono le scuole per valorizzare settori
produttivi strategici (cartario, costruzioni aeronautiche, ecc..). Sono
state incrementate le ore di inglese (con la possibilità di studiare
altre lingue) e favorita la diffusione di stage, tirocini e
l’alternanza scuola-lavoro. Istituti professionali. Da cinque settori e
27 indirizzi si passa a 2 macro-settori (servizi e
industria-artigianato) e 6 indirizzi. I professionali avranno un orario
settimanale corrispondente a 32 ore di lezione (ora 36). Avranno
maggiore flessibilità rispetto agli istituti tecnici (25% in prima e
seconda classe, 35% in terza e quarta, 40% in quinta, in aggiunta al
già previsto 20% di autonomia). Il percorso è articolato in due bienni
e un quinto anno. Gli istituti professionali potranno utilizzare le
quote di flessibilità per organizzare percorsi per il conseguimento di
qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali di durata
quadriennale. Anche in questo comparto di istruzione sono previsti più
laboratori, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere,
soprattutto nel secondo biennio e nel quinto anno, attraverso
l’esperienza diretta.