Pianeta sanità, Asl caserta uno: tagli in primo piano
Caserta – Sanità campana. La storia è sempre quella: di sprechi, tagli, interessi, clientele, favori. Di vecchie (ma non troppo) gestioni impossibili. Leggenda metropolitana, quella di una azienda tristemente nota in tutta la penisola per alcune prodezze: regina madre di decisioni deliranti e schizofreniche partorite da rampanti e attempati manager-affetti da deliri d’onnipotenza- che hanno un solo obiettivo. Risparmiare. Usando ciecamente la scure. Scure che crea enormi disagi ai malcapitati pazienti e medici di base- considerati tutti imbroglioni patentati (per colpa di pochi medici senza coscienza). Manager “costretti a fare i conti” con la delibera della Regione Campania- che impone ciecamente ristrettezze e contenimento della spesa- Operazioni schizofreniche- per sacrificare migliaia di persone sull’altare del risanamento economico-necessario e indispensabile, ma non da effettuarsi “sulla pelle” dei pazienti, atteso che certi ridimensionamenti cambiano solo i destinatari dell’impegno di spesa. Manager che spesso diventano tali per i colpi di scure inferti con inaudita violenza – Gente che decapita tutto, persone che costruiscono le proprie carriere, incamerando eccellenti premi di produzione(non con raffinate tecniche di economia apprese nei master frequentati. Frequentati?)- usando l’imperativo categorico: tagliare le spese. Il tutto sulla pelle degli utenti- trattando l’importante figura del medico di base(travolto dal mostro burocrazia) come nemico- costretto a fare il maratoneta e l’acrobata per tenere aperto lo studio e curare gli assistiti. L’ultima delirante decisione dell’Asl Caserta Uno- è il contingentamento dei ricettari(unico nella nazione) senza i quali i medici di medicina generale non possono lavorare. Ricettari distribuiti col contagocce- Nonostante le vibrate proteste di alcuni medici(possono rilasciare ad ogni paziente una ricetta al mese) per mancata fornitura di ricettari, l’andazzo rimane lo stesso e, anzi si preannuncia un famigerato decreto che regolamenterà la dispensazione degli stessi ricettari. Sanità pubblica, trattata come affare strettamente personale e privato- –senza tenere conto di migliaia di cittadini contribuenti. Piani di razionalizzazione vergognosi avviati in base a scelte politiche e non di opportunità. Non è pensabile e possibile che il debito di 1,27 milioni di Euro della sanità campana- possa essere pagato solo dall’Asl Caserta Uno! Azienda spesso finita sotto accusa. Un caso, uno scandalo per tutti, la “difficoltà” qualche anno fa da parte della suddetta azienda di fornire al suo ambulatorio dentistico materiale per l’otturazione- con in atto una convenzione miliardaria con uno studio privato- che effettua(ancora oggi) oltre quarantamila prestazioni ogni anno, circa duecento al giorno: vale a dire una prestazione ogni dieci secondi. A dispetto della dozzina di prestazioni assicurate nell’ambulatorio pubblico. Un paradosso che ha dell’incredibile. Come non ricordare il venerdì nero delle tac(in tilt) a Caserta, Maddaloni e Aversa. Ripetuti guasti nei week end – che potrebbero aver avvantaggiato centri privati all’ombra della reggia. Non dimenticando quello che succede con la fisioterapia le cui difficoltà burocratiche servono a scoraggiare medici e pazienti(palline da ping pong)- spedite dove si vuole. E le pratiche per ritirare i pannoloni da “omologare” alla periferia di Caserta City! Sarebbe opportun per la dirigenza dell’Asl Ce Uno (attivissima nel caso del reparto otorino- risolto ultimamente con l’intervento di Mimanda Raitre. Potenza del tubo catodico) – una riflessione seria e approfondita su queste situazioni, snellendo iter burocratici insopportabili, rendendo più limpido e controllabile il sistema dei convenzionamenti- cancellando l’autentica assurdità delle esclusive, di settori cioè in cui il servizio è affidato a un solo studio e a un solo professionista- cosa che accade da decenni a Caserta- che rappresenta una chiara lesione della legge non scritta del buon senso e dell’equa gestione del denaro pubblico- cercata con il ridimensionamento dei ricettari che crea disagio a medici ed assistiti.