Piano casa Campania, sì in Regione Accordo raggiunto dopo tre mesi
NAPOLI (10 dicembre) – Il piano casa è
legge. Dopo una serie di rinvii (uno dei quali in seguito alla protesta
dei dipendenti del Centro Direzionale contro l’inquadramento dei
comandati) il Consiglio regionale ha infatti affrontato nel pomeriggio
l’esame del provvedimento approvando velocemente i primi quattro punti.
L’articolo 5, che prevede la riqualificazione delle aree urbane
degradate, è stato invece oggetto di un intenso confronto tra le forze
politiche che ha portato a una sospensione dei lavori su richiesta
della Sinistra: dopo alcune ore di discussione è passata la linea del
centrodestra che ha stabilito che tale riqualificazione può avvenire
anche attraverso il cambio di destinazione d’uso delle aree industriali
dismesse da almeno tre anni (e non da cinque, come aveva proposto la
giunta) e non superiori a 15mila metri quadrati.
Su questi interventi, però, i Comuni provvisti di Piani regolatori
hanno l’ultima parola: possono infatti escludere dalla trasformazione
alcune porzioni di territorio purché lo facciano entro i prossimi due
mesi. Superato questo ostacolo, l’Aula ha proceduto senza troppi
problemi e ha licenziato gli ultimi cinque articoli e l’intera manovra
con 35 voti a favore tra maggioranza e opposizione, 6 contrari
(Anzalone, Buono, Cammardella, Manzi, Nicola Marrazzo, Rosania) e 3
astenuti (Scala, Nocera, Giusto).
Via libera, dunque, all’ampliamento fino al 20% della volumetria
esistente delle villette uni e bifamiliari e all’aumento entro il
limite del 35% della volumetria esistente degli edifici residenziali
per gli interventi di demolizione e ricostruzione. Tali opere – è
questa una delle novità più significative – potranno essere realizzate
anche sugli immobili qualificati “prima casa” oggetto di condono nonché
su quelli per i quali è stata presentata richiesta di sanatoria e sono
state regolarmente versate le somme prescritte.
In questo quadro quale sarà il ruolo degli enti locali? Entro i
prossimi sessanta giorni le amministrazioni comunali potranno
individuare aree oggetto di trasformazione urbanistica ed edilizia ma a
patto che alcune quote siano destinate alla costruzione di alloggi
popolari in favore di giovani coppie e nuclei familiari disagiati.
Nel finale di seduta l’assemblea ha licenziato un emendamento, sul
quale la giunta aveva espresso parere negativo, relativo al Provolone
del monaco Dop: proposto da Ronghi (Mpa), Scala (Sinistra) e Sommese
(Pd), consente alle imprese dei comuni dei Monti Lattari che producono
il formaggio tipico, in deroga agli strumenti urbanistici e ai vincoli
esistenti, di ammodernare le proprie strutture secondo le direttive
europee. Bocciato, invece, l’ordine del giorno promosso da Ronghi e
Sommese e condiviso da tutti i capigruppo per evitare l’abbattimento
delle case abusive in Campania.
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore Forlenza: «L’approvazione
del Piano casa è un atto di grande responsabilità del Consiglio che ha
raggiunto un accordo nell’interesse dei cittadini. In questo modo la
Regione fornisce risposte forti dando nuova spinta allo sviluppo
economico della Campania».
D’accordo Sommese, presidente della commissione Urbanistica: «Questo
piano è riuscito a recepire le migliori istanze dell’assemblea e
rappresenterà certamente un solido punto di partenza per ogni ipotesi
di sviluppo del territorio».