Piove nelle catacombe di San Gennaro A Napoli è ancora arte a rischio
NAPOLI
(28 marzo) – C’è un’infiltrazione d’acqua che rischia di danneggiare
gli affreschi delle catacombe di San Gennaro, nel vestibolo superiore,
nella sala dove per secoli vennero custoditi i resti del patrono della
città. Stessa situazione è stata appena segnalata in un’altra sala,
chiusa al pubblico, dove sono stati ritrovati cubicoli e nicchie del II
secolo, il periodo di costruzione del complesso cristiano. Goccioloni
che bagnano il suolo, quando piove, formano grosse chiazze scure: hanno
fatto scattare la segnalazione del caso da parte della cooperativa «La
paranza» che gestisce il sito di notevole interesse per conto
dell’Arcidiocesi di Napoli.
«Abbiamo trasmesso la comunicazione al Comune, che con l’ingegnere
Goffredo Lombardi ha effettuato un sopralluogo per quanto riguarda
l’infiltrazione nella catacomba inferiore» spiega Vincenzo Porzio,
socio della cooperativa «La paranza».
«Il problema è in via di risoluzione, anche se l’intervento non
immediato. Per quanto riguarda, invece, l’infiltrazione che coinvolge
la parte che va dal battistero al vestibolo superiore sono già
programmati lavori di consolidamento del costone tufaceo».
L’intervento che è finalizzato ad evitare che l’acqua scorra lungo le
pareti affrescate delle catacombe, mettendo in pericolo la
conservazione dello straordinario patrimonio artistico, dovrebbe
cominciare nei prossimi mesi grazie a un’intesa raggiunta tra i vari
enti chiamati a tutelare il complesso del rione Sanità. Aggiunge
Porzio:
«L’infiltrazione comunque non pregiudica la fruibilità e la staticità
delle catacombe che, in questo periodo, sono aperte anche la sera». In
questi mesi la cooperativa «La paranza», formata da 20 giovani del
rione Sanità, ha contribuito a un formidabile rilancio del complesso,
organizzando eventi che hanno catturato l’attenzione di napoletani e
turisti. Ultima inziativa, la mostra «Lux in tenebris» (ossia,
«Illuminando il mistero»), a cura della fotografa Elisabetta Valentini.
Le video-installazioni fino al 7 marzo sono state mostrate
gratuitamente, ma è boom di prenotazioni anche per le visite a
pagamento. Ogni sera si conta il tutto esaurito: 90 visitatori. Nel
mese di febbraio, 4500. Un vero successo per i giovani de «La Paranza»
che, sostenuti dal parroco della Sanità Antonio Loffredo, hanno fatto
da traino ad altre iniziative nel quartiere. Sono nate così le
cooperative «Iron Angels», formata da fabbri sotto l’egida
dell’architetto Riccardo Dalisi, e «Officina dei talenti», giovani
elettricisti che hanno appena rifatto l’impianto d’illuminazione, a
basso consumo, delle catacombe di San Gennaro anche attraverso il
sostegno dell’associazione «L’Altra Napoli».
Non solo: il sito è accessibile ai disabili, grazie alla collaborazione
con l’associazione «Tutti a scuola»; su richiesta, è previsto anche un
percorso guidato per non vedenti. E da aprile è programmmata una nuova
video-installazione a cura della fotografa Carola Pagani che fatto
realizzare un reportage per immagini ai bambini dei Cristallini, una
delle zone più difficili del rione Sanità. Sul sito delle catacombe di
Napoli così i giovani della cooperativa «La paranza» descrivono il loro
quartiere: «Sanità inafferrabile, incostante bellezza… È uno di quei
posti dove l’umanesimo o diventa umanità, o muore».