Pisani difende il contribuente perseguitato dal fisco dal 1999
Un’ipoteca sulla casa, il fermo
amministrativo di due scooter, poi il pignoramento dello
stipendio e il blocco dei diritti d’autore che il presunto
debitore, un autore televisivo, vanta nei confronti della Siae.
Queste le procedure – denuncia in una nota l’avvocato Angelo
Pisani, presidente di Noiconsumatori.it – messe in atto da
Equitalia ”per incassare il credito relativo ad una multa
prescritta, nonostante il ricorso accolto che era stato
presentato nel 1999. Una contravvenzione di 60 euro per la quale
vengono poi richiesti, oggi, circa 650 euro alla luce di
interessi e fantomatiche spese”.
All’origine della vicenda c’e’ una multa del 1999 di circa 60
euro che F. O. 36 anni, prende a Napoli: gli viene contestato il
passaggio con semaforo rosso. La contravvenzione pero’ viene
notificata dopo oltre 6 mesi – racconta il legale – e F.O.
presenta un ricorso al prefetto di Napoli rilevando la
prescrizione. Ma l’importo viene caricato ugualmente sul ruolo
esattoriale e nel 2003 viene notificata la prima cartella di
pagamento.
Il contribuente, che lavora come autore televisivo, seguendo
le istruzioni riportate nella cartella, invia alla societa’ per
la riscossione la documentazione dalla quale risulta che la
multa era prescritta e che era stato presentato regolare ricorso
al quale il prefetto non ha mai risposto e, pertanto, la
procedura avrebbe dovuto essere annullata. ”Ma l’esattoria non
si ferma e scatta la prima punizione, le ganasce fiscali su uno
scooter”. Contro questo provvedimento l’avvocato Angelo Pisani,
difensore di F.O., presenta un primo ricorso al giudice di pace
di Napoli. ”Il fermo amministrativo viene annullato e la
societa’ di riscossione e’ condannata a pagare oltre 800 euro di
spese”, spiega il legale.
Ma ”un anno dopo Equitalia in base alla stessa multa e
medesima cartella iscrive un’ipoteca sulla casa di F.O. e
l’avvocato presenta un nuovo ricorso sia perche’ la multa era
prescritta e la cartella avrebbe dovuto essere annullata, sia
per la violazione della norma che vieta l’iscrizione di ipoteca
per somme inferiori a ottomila euro”. Intanto, l’avvocato
Pisani ottiene, sempre dal giudice di pace, al termine di un
altro giudizio, una sentenza che annulla del tutto la cartella
esattoriale, nella quale si ribadisce che la multa originaria
era prescritta ed inefficace. ”Nonostante quest’ultima
decisione e malgrado sia ancora in corso il giudizio
sull’ipoteca (la sentenza dovrebbe essere depositata nei
prossimi giorni) Equitalia procede con un secondo fermo
amministrativo su un nuovo scooter del professionista. Anche
questo provvedimento viene impugnato ma Equitalia, nei giorni
scorsi, dopo aver inviato una nuova intimazione di pagamento –
nonostante siano in corso due diversi processi e dopo la
sentenza che ha annullato la cartella esattoriale – notifica due
pignoramenti presso terzi”. Uno alla societa’ tv per la quale
lavora F.O., l’altro alla Siae dove l’autore televisivo e’
iscritto. In ciascuno dei pignoramenti Equitalia chiede 646
euro.
”In questo modo – commenta l’avvocato Pisani che ha avuto
mandato per un ennesimo ricorso al giudice – se entrambe le
societa’ pagassero, Equitalia incasserebbe due volte la stessa
somma che, per giunta, non dovrebbe essere pagata nemmeno una
volta sola. Inoltre non e’ chiaro attraverso quale conteggio una
multa di circa 60 euro sia lievitata fino a 646 euro. In questo
modo – conclude Pisani – le procedure di recupero del credito di
Equitalia trasformano la riscossione in persecuzione. Questo e’
solo uno dei 569mila casi simili in cui semplici cittadini,
aziende, professionisti, impiegati e pensionati si vedono
costretti a battaglie legali estenuanti per presunti debiti che
in realta’ sono inesistenti”.