PISANI RISPONDE A CALDORO IN MERITO AL COPRIFUOCO DI SCAMPIA
Coprifuoco a Scampia, Pisani: “Finalmente un po’ di
verità ed anche un ‘mea culpa’. Caldoro non si meraviglia ma ammette che il
coprifuoco e’ stato imposto ed e’ figlio della malapolitica, analizzando le
negligenze ed omissioni della pubblica amministrazione . Ma questo non basta e
non risarcisce i gravissimi danni e le assurde mortificazioni subite dai
cittadini di Scampia che hanno diritto al riscatto ed al rispetto. Finora
invece sono stati offesi da politici incapaci e negligenti che sono la fortuna
della criminalità tendente ad occupare spazi lasciati vuoti dallo Stato. Caldoro – rimarca il presidente della 8^
municipalità AngeloPisani – , pur non nascondendo i problemi della criminalità
che ogni giorno contrastiamo con tutti i mezzi a disposizione, finalmente ha
detto una verità ‘: il degrado di Scampia e’ tutta colpa della politica . Ma
ricordi che, in qualità di presidente della Regione, ha il dovere di
recuperare il tempo perso e rimediare ai gravi danni provocati al territorio
che presto sarà tra l’altro l’ epicentro della nuova città metropolitana”.
“Apprezziamo – continua Pisani – i buoni propositi ma non permetteremo più che
la politica faccia solo promesse e passerelle, dobbiamo far vivere il
quartiere e creare servizi, perché la camorra si combatte con i fatti e
non con le chiacchiere. Tutti i rappresentanti delle istituzioni sappiano che
lo sviluppo si ottiene offrendo alternative, con fatti e buoni esempi che deve dare la
politica in luogo dello strumentalizzato coprifuoco da essa stessa generato e
che rischia di diventare il nemico della legalità e della qualità della vita” .
“Tutti i giorni – ricorda Pisani – le istituzioni e le personalità dei mass
media devono occuparsi e non solo ‘occupare’ Scampia perché insieme si può raggiugere
la svolta e fare passi da giganti. Invitiamo ed aspettiamo domani sera per la
passeggiata a Scampia, Caldoro, Cesaro. de Magistris, la picierno e soprattutto
Saviano per conoscere realmente la gente ed il territorio anche al fine di
sfatare miti e strumentalizzazioni ancora più dannosi e pericolosi della
malavita che rispetto alle buone opere ha spesso vita breve”.