Piscinola, fruttivendolo nella morsa del racket si rivolge alle forze dell’ordine
Aggressioni e minacce finalizzate all’estorsione ai danni di un fruttivendolo abusivo. E’ accaduto a Piscinola, quartiere a Nord di Napoli. Da mesi il venditore era costretto a dare gratuitamente la sua merce e ha pagare delle ingenti somme ai suoi estorsori. Lasciava frutta e ortaggi sotto il ponte di Piscinola per offrirli a criminali. La situazione è andata avanti per mesi e il fruttivendolo si è visto sempre più stritolato nella morsa del racket fino ad arrivare a sborsare 300 euro al mese. Trovatosi oramai in una condizione insostenibile l’uomo si è rivolto ai carabinieri che hanno individuato ed arrestato un 22enne. Adesso gli inquirenti sono sulle tracce del complice dei tentativi di estorsione.
“Un plauso va ai Carabinieri – afferma l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione NoiConsumatori -. Tuttavia restano ancora pochi i casi in cui i cittadini hanno il coraggio di denunciare il proprio estorsore. Soprattutto in un quartiere come Piscinola in cui manca un’ assidua presenza delle forze dell’ordine ed un monitoraggio costante del territorio in tutti i suoi molteplici aspetti. Finora l’amministrazione di Centrosinistra non ha fatto nulla per la zona e ha abbandonato i cittadini a vivere con grossi disagi e disservizi. A partire dalle carenze nelle scuole fino a giungere all’abusivismo, alla criminalità nonchè alla devianza giovanile – l’estorsone del fruttivendolo è infatti un ragazzo giovanissimo -. Da sempre i residenti necessitano di un contatto diretto con le istituzioni locali, di riunirsi, di confrontarsi, per far sentire la propria voce in capitolo sul territorio in cui vivono in modo da trovare soluzioni che possano migliorare la qualità della vita nel quartiere”.