Policlinici da unificare, Caldoro pensa alle Vele Progetto per 450 milioni
Un unico policlinico, moderno, magari in “un’area della città dove normalmente non si andrebbe a investire”. Non lo dice chiaramente ma pensa a Scampia, da anni designata sede della Facoltà di medicina dell’Ateneo Federico II, il presidente dela Regione Stefano Caldoro, per delocalizzare i posti letto, le attività didattiche e l’assistenza del policlinico di via Pansini e di Piazza Miraglia. Per quest’ultimo la sede definitiva è come è noto Caserta, dove prima dell’estate sono ripresi i lavori. Ma i tempi potrebbero consigliare di accelerare su altre ipotesi.
“Due policlicnici, a Napoli, sono eccessivi – avverte Caldoro – concentrano in una sola area del territorio il più alto tasso di posti letto”. Caldoro dunque rilancia l’idea, dopo averlo fatto quando era viceministro all’Università, di un solo policlinico, da localizzare in un’area “dove normalmente non si investe, però vi sono già metropolitane e tutto quello che serve per raggiungere il posto in modo da rendere quella zona un grande attrattore”. Scampia dunque. “Non dobbiamo fare scelte frettolose di localizzazione né avanzare localizzazioni che non mi spettano – risponde ai cronisti – ma per esempio si potrebbe realizzare in quelle aree del territorio dove non si investe”. Caldoro e de Magistris, fa sapere il governatore della Campania, hanno discusso di questo argomento in più occasioni e, dice il numero uno di Palazzo Santa Lucia, “il sindaco si è detto favorevole a valutare quest’idea, che ovviamente va approfondita e studiata nel merito anche per riequilibrare anche l’offerta in posti letto tra Napoli città e Napoli nord. La copertura economica?. Non sembra essere un problema. Il metro di paragone è l’Ospedale del Mare. In soldoni si tratta di circa 450 milioni di euro per un nuovo policlinico che includa la parte assistenziale e quella per la didattica. E non è un caso che a Scampia la Regione sta già realizzando un intervento piccolo ma comunque molto signignificativo per la parte infermieristica”. La leva su cui agire sono le norme che possono facilitare la possibilità, per un concessionario, di lavorare al cambio della destinazione d’uso. Caldoro si riferisce, in pratica, ai progetti di finanza, sulla sanità del ministro Balduzzi.