Polizia stradale: «Troppi incidenti, l’etilometro non basta. Serve narcotest»
Roberto Sgalla, direttore della Polizia
stradale, lo chiama “drogometro”, sorridendo. In realtà non c’è nessun
drogometro, non esiste uno strumento siffatto. “Drogometro” è parola
che evoca per assonanza “Etilometro”, lo strumento che misura il tasso
alcolemico nel sangue.
«Così come l’etilometro misura l’alcol nel sangue, alla stessa stregua
servirebbe uno strumento per misurare la presenza degli stupefacenti
nel sangue», dice Sgalla. Lo strumento, che in Italia è ancora alla
ricerca di un nome ma che all’estero già esiste ed è comunemente
adoperato, consentirebbe di fare i rilievi direttamente sulla strada,
proprio come le pattuglie della Polizia stradale fanno oggi con
l’Etilometro. Invece oggi che succede? Succede che, se una pattuglia
ferma una vettura e sospetta che il conducente sia sotto l’azione degli
stupefacenti, lo accompagna al più vicino ospedale e aspetta
pazientemente che il medico di turno lo sottoponga ad analisi. Per fare
tutto ciò, una pattuglia impiega un’infinità di tempo sottraendo
risorse ed energie agli altri controlli.
Ecco perché la richiesta di un apparecchio che permetta un narcotest
volante è stato messo al primo punto dell’ordine del giorno con cui la
Polizia stradale si è presentata alle audizioni in Senato sulla
sicurezza stradale. Sgalla è favorevole alla legge così come è stata
concepita dalla Commissione Trasporti della Camera: «Ancora troppi i
morti sulle strade – dice – E non è solo l’alcol a mietere vittime,
moltissimi sono gli automobilisti che si mettono al volante sotto
l’effetto degli stupefacenti. Perciò bisogna fare in fretta a
licenziare il provvedimento». Circa seimila morti all’anno non
permettono distrazioni.
Però si possono sempre dare dei suggerimenti e avanzare proposte. Per
esempio quella degli ausiliari. «Hanno dato risultati strepitosi», dice
Sgalla. Gli ausiliari che fanno le scorte ai trasporti eccezionali e
quelli che fanno le scorte alle competizioni ciclistiche, ecco due
esempi da prendere in prestito. Dice il direttore della Polstrada:
«Proporrò al Senato di aumentare le funzioni degli ausiliari.
Potrebbero fare le rilevazioni degli incidenti stradali senza feriti,
potrebbero essere impiegati per la regolazione del traffico, anche in
occasione di cantieri e lavori in autostrada».
Altro suggerimento della Polizia al Legislatore: più coerenza sul
livello di tasso alcolemico. Infatti il testo della Camera prevede da
un lato il tasso zero per i neopatentati e per i guidatori
professionisti (autisti di pullman e autotrasportatori) e dall’altro
configura una depenalizzazione fino allo 0,8. Per capire: oggi, con il
tasso alcolemico superiore allo 0,5 si incorre in un reato penale;
domani fino allo 0,8 potrebbe esserci solo un reato amministrativo,
quindi più lieve, da estinguere con il pagamento di una sanzione. E’
qui l’incoerenza: «Se si prevede il giro di vite sul consumo di alcol –
dice Sgalla – bisogna farlo a 360 gradi. Non si può essere duri con i
neopatentati e i trasportatori ed essere più morbidi con tutti gli
altri».
Infine la proposta di «ampliare le possibilità di controllo remoto»,
secondo la terminologia tecnica del direttore della Polstrada. La qual
cosa significa che la Polizia stradale chiede più strumenti, più
tecnologie. Non se ne parla nel testo di legge e invece la Polizia
vorrebbe che se ne parlasse. Dice Giandomenico Protospataro, un
dirigente della Polizia stradale: «Guardiamo l’esempio del “Tutor”:
sulle tratte coperte dal “Tutor” si è registrato un abbattimento della
mortalità del 50 per cento. E’ il miglior dato dal dopoguerra ad oggi.
Si pensi che la tanto famosa patente a punti è arrivata
all’abbattimento della mortalità del 18 per cento». Il “Tutor” c’è da
tre anni, in Italia, e ha prodotto tali eccezionali risultati con una
“copertura” di “soli” 2.200 chilometri di rete. Ci sono Regioni (il
Trentino, il Friuli, la Sicilia, la Sardegna) che non ne hanno neppure
uno. Eppure, nonostante ciò, l’Italia è l’unico Paese al mondo ad avere
tanti “portali” elettronici: ben 257. I risultati si sono visti.
Vedremo che cosa risponderà il Legislatore.