Pomigliano, sulla cassa «in deroga» la Fiom «apprezza» ma non firma
Accordo separato sul ricorso alla cassa integrazione in deroga per lo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco. Fim, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici hanno firmato il verbale di intesa che prevede 8 mesi di Cig in deroga per 4.812 lavoratori dello stabilimento. La Fiom ha detto «no», sostenendo che il cambio di causale nella richiesta di Cig (da Cig straordinaria per ristrutturazione a Cig in deroga) e la creazione della Newco non garantiscono il futuro dei lavoratori.
Sulla richiesta di cassa integrazione in deroga per lo stabilimento Fiat di Pomigliano «c’è un consenso della maggioranza delle organizzazioni sindacali». Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, uscendo dall’incontro le parti in corso al ministero. Sacconi ha garantito che «ci sarà sostanzialmente continuità nell’erogazione dei trattamenti di protezione del reddito», e a chi gli chiedeva perchè si faccia ricorso alla Cig in deroga invece che alla cassa straordinaria per ristrutturazione, come previsto nell’accordo di giugno, ha risposto: «Siamo in presenza di una nuova società. Quello che conta è la sostanza: l’investimento si fa, il reddito dei lavoratori viene protetto».
«La Fiat nell’incontro di oggi ha motivato l’utilizzazione della Cig in deroga, e non di altri possibili ammortizzatori sociali, con la volontà di costituire una nuova società per la produzione della futura Panda. La Fiom-Cgil ha deciso di non sottoscrivere la richiesta della Cig in deroga, pur apprezzando che, per la prima volta, la Fiat ha comunicato di anticipare ai lavoratori il trattamento economico». È quanto afferma il segretario generale della Fiom di Napoli, Andrea Amendola. «La decisione da parte della Fiom di non firmare – dice Amendola – è dovuta alla mancanza di chiarezza che lega l’utilizzazione della Cig in deroga e la nuova società. Il rifiuto della Fiat di inserire nell’accordo un chiaro impegno al mantenimento all’occupazione di tutti i lavoratori attuali, è un ulteriore elemento che conferma le preoccupazioni ed i dubbi sulle reali intenzioni dell’azienda rispetto alla costituita nuova società per Pomigliano».