Ponte dell’Immacolata con il caro-pieno: +13%
Sarà un ponte dell’Immacolata all’insegna del caro-pieno, quello del 2009. Dopo i recenti rialzi di alcune compagnie, rispetto allo scorso anno, infatti, la benzina costa oltre il 13% in più. I prezzi ai primi di dicembre del 2008 si aggiravano su 1,159 euro al litro, contro gli 1,313 di questi giorni. Quindi, i milioni di italiani che decideranno di trascorrere questo lungo ponte lontano da casa e sceglieranno la propria automobile per spostarsi, dovranno mettere nel conto un discreto aggravio di spesa rispetto a quella sostenuta dodici mesi fa. Considerando una media di due pieni, uno per l’andata e uno per il ritorno, l’esborso sarà pari a 130 euro, in pratica 65 euro per ciascun rifornimento. Rispetto al 2008, quando la spesa era stata pari a circa 58 euro a pieno, 116 euro in totale, bisogna quindi prevedere 14 euro in più. A pesare sono, come sempre, le quotazioni del petrolio. Lo scorso anno, complice la crisi economica e la scarsezza della domanda, il greggio era sceso addirittura sotto i 50 dollari al barile, mentre in questi giorni le quotazioni si aggirano sui 75 dollari. Molto meglio andrà, invece, per chi si muove con una macchina diesel. Il prezzo gasolio a dicembre del 2008 si aggirava su 1,149 euro al litro. Mentre in questi giorni il prezzo sulla rete distributiva italiana è pari circa a 1,153. L’aumento è stato, quindi, appena dello 0,3%. I prezzi della benzina, in Italia, sono tra i più alti d’Europa. L’ultima conferma è arrivata da Mr Prezzi, che nel corso di un’audizione, poche settimane fa, al Senato aveva presentato i risultati di un’indagine svolta tra settembre 2008 e settembre 2009. L’Italia si colloca al ventiduesimo posto. Peggio di noi si trovano solo Portogallo, Germania, Finlandia, Danimarca e Olanda. In ogni caso, gli automobilisti potranno risparmiare qualcosa affidandosi al self service. L’ennesimo invito in questo senso è partito nei giorni scorsi dal presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, che spesso ha messo il settore della distribuzione dei carburanti sotto la propria lente. Per Catricalà, infatti, «il prezzo della benzina al self-service in Italia è come quello pagato dagli altri cittadini europei». Dunque, secondo il Garante della concorrenza, quei cinque-sei centesimi in più li paghiamo perché preferiamo il servito. In conclusione, per Catricalà «se paghiamo tanto una parte minima della responsabilità è anche nostra». |
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