Porto di Napoli area denuclearizzata? – E ci mancherebbe anche che fosse zona nucleare!
L’annuncio arriva dall’ufficio stampa di Palazzo San Giacomo: è stata approvata in Giunta comunale la delibera che dichiara il Porto di Napoli area denuclearizzata.
Non si comprende quale sia lo scopo esatto di un simile provvedimento, dal momento che sarebbe quanto meno allarmante sapere che finora è stata area “nuclearizzata”. Di sicuro la delibera fa tornare a galla gravi problemi rimasti privi di soluzione intorno allo scalo marittimo di Napoli, che potrebbe essere uno dei principali fattori di sviluppo ed occupazione.
Ma sono fermi da anni i 196 milioni di euro relativi al Sistema portuale integrato di Napoli, un progetto a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2007-2013. In mancanza di investimenti e della necessaria capacità progettuale da parte di Comune e Regione, resta perciò lettera morta anche l’annoso problema dei dragaggi, che assegnano allo scalo partenopeo un assai poco invidiabile primato. L’inadeguatezza dei fondali, infatti, rende impossibile l’approdo delle più moderne navi container, che necessitano di un pescaggio di circa 18 metri, mentre il porto di Napoli presenta una profondità massima di 14 metri (con la media dei fondali che si aggira sui 8/9 metri). Appare chiaro come sarebbe stato necessario procedere con celerità a tali operazioni.
Anche perché sta per entrare in vigore il nuovo Piano nazionale per la portualità varato in Consiglio dei Ministri a luglio scorso. E Napoli, invece di attrezzarsi, emana delibere sterili come quella della denuclearizzazione.