Porto di Napoli, fingevano di rubare i tir poi dividevano il malloppo con gli autisti
La Polizia di frontiera del porto di
Napoli ha eseguito sei provvedimenti a carico di altrettante persone
accusate di far parte di una organizzazione dedita al furto di tir
all’interno e all’esterno del porto di Napoli.
Secondo quanto
accertato dagli investigatori in diverse occasioni anche gli autisti
degli stessi automezzi erano compiacenti, denunciando il furto che non
era mai avvenuto.
I sei arrestati sono: Raffaele Pezzurro, 44
anni, Giuseppe Quercia, 40, Vincenzo Borrelli, 24, Pietro Di Vaio, 32,
e Antonio Borrelli, 59 e Tommaso Esposito, 22 anni, nato a Napoli, e
residente a Castel Volturno. Devono tutti rispondere di associazione
per delinquere finalizzata a furti di autorimorchi con carichi di
merce. Le indagini dell’Ufficio di Polizia della Frontiera Marittima di
Napoli sono cominciate da una rapina con sequestro di un
autotrasportatore siciliano, simulata nel luglio 2008. L’autista
denunciò alla Polmare che quattro persone, all’interno del Porto di
Napoli, lo avevano costretto a salire sulla propria auto e sequestrato
per 24 ore, mentre altri complici rubavano il carico di merce.
Ma
i riscontri della polizia, anche con l’aiuto delle immagini di una
telecamera, mostrarono che si trattava di una simulazione. La polizia
identificò alcuni responsabili del furto e ricostruì, grazie ad
intercettazioni, altri cinque furti portati a termine con la stessa
tecnica in altre città in meno di quattro mesi.
Gli agenti
della Polmare, diretti dal vicequestore Silvestro Cambria hanno
recuperato quattro semirimorchi con merce per oltre 200 mila euro.