Poste nel caos, code e disagi. Pensioni e servizi ancora a rischio
Ancora disagi in diversi uffici postali. Il sistema informatico funziona ancora a singhiozzo e così, mentre alcuni sportelli sono aperti, altri non riescono ancora a funzionare. «Mi dispiace, ma non funziona il collegamento – spiega una dipendente in un ufficio romano della Garbatella – E’ un problema nazionale e sappiamo che questo crea grossi disagi». Tutto ciò nonostante le rassicurazioni delle Poste, che ieri avevano annunciato un imminente ritorno alla normalità.
Non solo non è possibile pagare le bollette, ma non si possono nemmeno ritirare le pensioni o le raccomandate. «Anche per consegnare le raccomandate – spiega l’impiegata – serve il computer». Il consiglio che viene dato ai cittadini che, arrabbiati, attendono la possibile ripresa, è quello di venire nel pomeriggio. «Ieri, nel pomeriggio, forse perché lavorano meno uffici, è tutto filato liscio. Dovevamo essere aperti fino alle 19 e siamo rimasti in funzione fino alle 20».
Ad un chilometro vicino, all’Ostiense, l’ufficio postale è invece in funzione. I cittadini prendono il numero «tagliacode» e attendono. «Sembra che oggi funzioni – dicono – e la coda non è così chilometrica».
Poste: presto ritorno alla normalità. «L’operatività degli uffici postali – aveva annunciato ieri sera Poste Italiane – è ormai prossima alla completa normalità dopo i problemi tecnici dei sistemi Ibm e Hp che in questi giorni hanno determinato rallentamenti nella esecuzione delle operazioni postali e finanziarie».
Antitrust: incidente non voluto, se ne occuperà l’Agenzia. «C’è una Agenzia, se ne occuperà l’agenzia» dice il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, rispondendo ai cronisti che gli chiedono di un eventuale intervento dell’autorità in merito ai disservizi di questi giorni di Poste italiane. «Non so – ha detto Catricalà – se c’è una pratica commerciale scorretta: si tratta di un grave incidente informatico non dipendente dalla volontà degli amministratori di Poste». A giudizio di Catricalà, inoltre, «non è il caso di fare operazioni di sciacallaggio, può capitare alle grandi aziende e vedremo come ne verranno fuori. Del resto un intervento dell’Antitrust in questo momento non potrebbe risolvere il problema in alcun modo». Quanto all’Agenzia di regolamentazione del mercato postale per il cui avvio si attende il parere del Parlamento sulle nomine dei tre componenti del collegio, Catricalà ha ricordato che la sua proposta era per affidare il compito all’Agcom «perché nel suo Dna è presenta la competenza postale». Tuttavia, ha proseguito, «è stata scelta una via diversa» con cui anche dopo le critiche dell’Antitrust si sono però scelte «modalità di nomina tipiche delle autorità indipendente». Pertanto l’augurio di Catricalà è che «l’Agenzia sappia amministrare questa indipendenza anche conquistandola giorno per giorno, non facendosi tirare per la giacchetta».
Agcom: situazione inaccettabile. Ieri l’Agcom aveva definito inaccettabile: «Non è accettabile il perdurare dell’incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte del sistema informatico di Poste Italiane – afferma il commissario Gianluigi Magri – Non è accettabile che tali problemi perdurino e non è accettabile che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti individuando le specifiche responsabilità. Nell’era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo».
Tavolo di conciliazione per i risarcimenti. Poste Italiane ha accolto la richiesta delle associazioni dei consumatori di aprire un tavolo di conciliazione per risarcire gli utenti danneggiati dai disagi informatici.