Potenza,sequestrata fabbrica caffè
Maxi sequestri del Nas dei carabinieri in tutta Italia in diverse operazioni per la sicurezza alimentare. I provvedimenti riguardano in particolare uno stabilimento di torrefazione di caffè nel Potentino, depositi ortofrutticoli e tonnellate di alimenti irregolari. In provincia di Brescia, dopo un’ispezione in un supermercato, sono state sequestrate circa 8 tonnellate di farina in sacchi esposti agli agenti atmosferici e insidiati da insetti e roditori.
Denunciato il titolare dell’esercizio, mentre la farina sequestrata verrà avviata alla distruzione. Il Nas di Cosenza ha invece effettuato una serie di attività di contrasto nel comparto agrumario, disponendo la chiusura immediata di ben 4 depositi ortofrutticoli, tutti ubicati nella provincia cosentina, per gravi irregolarità igieniche, strutturali e documentali. In una di tali attività sono state vincolate anche ben 10 tonnellate di agrumi, conservati all’interno di locali versanti in pessime condizioni sanitarie e totalmente abusivi dal punto di vista autorizzativo.
È stata invece un’azienda di torrefazione lucana ad essere stata oggetto di un’ispezione da parte dei Nas di Potenza che hanno scoperto che l’attività veniva svolta pur in assenza di qualsiasi autorizzazione, senza averne data comunicazione alla competente autorità sanitaria e senza aver attivato un programma di autocontrollo, procedura che la normativa prevede come obbligatoria al fine di verificare la sicurezza del caffè preparato e commercializzato dall’azienda. Immediato è scattato il sequestro dell’intero insediamento produttivo, nonché delle 6 tonnellate di caffè crudo in lavorazione e di 4 quintali di zucchero.
Il Nas di Pescara, nell’ambito di un controllo effettuato presso una ditta dedita alla produzione e lavorazione carni, con annessa rivendita, in provincia de L’Aquila, ha sequestrato 5 quintali di insaccati di carne suina poiché sprovvista di documentazione riguardante la rintracciabilità e posta in vendita senza alcuna indicazione. Inoltre, uno dei laboratori della ditta, in cui si produceva “porchetta”, è stato chiuso poiché versava in carenti condizioni igienico-sanitarie e strutturali.