Povertà in Italia, per Tremonti i dati Istat sono discutibili
L’Istat dice che 1 italiano su 4 e’ a rischio poverta’. ”Considero discutibile questa rappresentazione”: questo il commento del ministro dell’Economia Giulio Tremonti che durante la presentazione di un rapporto della Corte dei conti chiede alla platea: ”alzino la mano quanti di voi sono poveri”. Tremonti non nega che ci siano situazioni di difficolta’ nel Paese, ma complessivamente ”la ricchezza in Italia non e’ scesa in questo decennio, ma anzi e’ salita. Questo risulta dalle statistiche ufficiali”. ”Forse la crescita non e’ sufficiente – continua -, ma senza la tenuta di bilancio non ci sarebbe stata neanche questa insufficiente crescita”. Primum vivere deinde crescere”. Il ministro spiega che ora e’ il momento delle riforme per il quale tuttavia non esiste ”una formula istantanea e salvifica”. Alla base dell’azione di governo c’e’ piuttosto la formula ereditata da Cavour che e’ quella di ”camminare sulla via del progresso con energica moderazione evitando gli eccessi degli agitati e le secche dei retrogradi”. Il ministro ricorda in tal senso tutte le misure contenute nel decreto sviluppo varato di recente e afferma: ”Il ciclo delle riforme e’ appena iniziato e deve continuare. Tutto e’ aperto a formule costruttive ma considerando il giusto mezzo e l’energica moderazione”. Oltretutto ”non si puo’ immaginare che tutto avvenga in un attimo”.
“I dati presentati ieri dall’Istat al contrario di quanto afferma il ministro Tremonti sono fortemente allarmanti – commenta l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione NoiConsumatori -. L’Italia possiede un’economia ferma che ha determinato il calo del potere d’acquisto ed di risparmio delle famiglie italiane che si sono viste costrette a modificare il loro tenore di vita. I rincari pesano sempre più per le tasche dei consumatori che quest’anno hanno dovuto affrontare veri e propri salassi per quanto riguarda l’energia, i mutui, i beni alimentari ed il prezzo dei carburanti mentre il tasso di disoccupazione aumenta ogni giorno di più. Il nostro Paese, dunque, è in un momento estremamente critico, insostenibile ed inaccettabile per centinaia di famiglie e finora il Governo non ha mosso un dito per trovare delle soluzioni adeguate anzi ha spesso peggiorato la già delicata situazione; come è accaduto per il costo della benzina: invece di varare un blocco dei prezzi, lo Stato ha paradossalmente aumentato l’accisa – spiega Pisani -. Sono necessarie misure di sostegno per le famiglie ed il rilancio degli investimenti che possono essere realizzabili attraverso l’abbattimento per un periodo determinato degli oneri aggiuntivi sul costo del lavoro ed incentivando la produttività”.
tafazzi all’opera Sì ci manca solo che aumentino la tassazione delle rendite finanziarie: queste sono solo tasse in più che gravano sui piccoli risparmiatori. Un De Benedetti dalla Svizzera se la ride per queste proposte dei tafazzi dei sindacati: e in genere le associazioni dei consumatori sono tutte di derivazione sindacale. E sareste voi che proteggete i consumatori?