Pozzuoli, parcheggiatore abusivo proprietario di duemila auto
Di professione fa il posteggiatore abusivo a Pozzuoli. Per i carabinieri è una «testa di legno» da record: risulta essere il proprietario di 1.954 auto. Messe in fila formerebbero un convoglio lungo sei chilometri, posteggiate occuperebbero lo spazio di due campi da calcio messi insieme. Così tante che per registrarle tutte sotto il nome di Cristofaro Cangiano, 64 anni, sono state necessarie ben 65 pagine elettroniche del cervellone della motorizzazione.
La vicenda è saltata fuori per caso nel corso di una indagine dei carabinieri di Frattamaggiore, diretti dal maresciallo Antonio Femiano, su uno scippatore seriale che ha imperversato per mesi in una zona della città, mettendo a segno diversi colpi. Il malvivente, Antonio Marzano, 23 anni, di Cardito, è stato bloccato dai militari a bordo di una Renault Twingo che risultava intestata al posteggiatore abusivo. E quando uno dei carabinieri ha telefonato a Cangiano, chiedendogli se quella Twingo fosse sua, la risposta è stata secca: «E che ne so? E chi se le ricorda tutte quante?». Ne è seguito un colloquio da teatro dell’assurdo, concluso con la rivelazione del retroscena: « Marescià – ha ammesso alla fine il parcheggiatore – io guadagno cento, duecento euro a macchina. E poi non so che fine fanno. Perché, non si può fare?».La risposta a quest’ultima domanda l’ha data il magistrato: convalidato l’arresto dello scippatore, ha disposto la riconsegna della Twingo – priva di assicurazione, utilizzata per fare scippi e guidata da un bandito senza patente – al legittimo proprietario. Restano molti interrogativi. Se la Twingo ancora intestata a Cangiano era da qualche mese nella disponibilità di un malvivente che aggrediva donne anziane e certamente non era rispettoso dei limiti di velocità, com’ è possibile che sulla patente del parcheggiatore mancassero soltanto due dei trenta punti a corredo? E ancora: la norma vuole che tocchi al proprietario dell’auto pagare la tassa di possesso. Possibile che lo Stato abbia rinunciato ad incassare qualcosa come mezzo milione di euro, calcolando una media di 250 euro per ognuna delle 1.954 vetture? «Il fenomeno esiste, ma questa è una vicenda oltre i limiti – commenta Antonio Coppola, direttore Aci Napoli – per entrare nella piena proprietà di un’auto non basta la registrazione alla Motorizzazione ma occorre anche l’iscrizione al Pra, versando l’importo della tassa provinciale. Le false intestazioni comportano per la collettività un danno economico che si traduce in un aumento di tasse, tariffe e assicurazione».