Prima casa: la variazione catastale fa perdere i benefici fiscali
La vicenda riguarda un contribuente che impugnava un avviso di liquidazione e relative sanzioni, a causa della revoca dell’agevolazione per la prima casa poiché sull’immobile era stata operata unavariazione catastale da abitazione a ufficio.
Mentre il primo grado risultava favorevole al contribuente, la Ctr Lombardia, accogliendo l’appello dell’ufficio, sanciva la legittimità dell’atto impugnato. Nel secondo grado di giudizio, infatti, si evidenziava che il senso dell’agevolazione era quello di “favorire la destinazione a propria abitazione dell’immobile acquistato”, da qui dunque la perdita del beneficio.
La sentenza
La Cassazione, con la sentenza n. 14173 del 2013, ha confermato che la natura del beneficio è quella di favorire la destinazione a propria abitazione dell’immobile acquistato. La legge, infatti, prevede la perdita dell’agevolazione in caso di mancato utilizzo dell’immobile da parte del proprietario. La Suprema Corte tiene conto della costante giurisprudenza affermando che l’agevolazione presuppone che l’immobile acquistato sia effettivamente adibito ad abitazione principale (Cass. n. 13491 del 2008;Cass. n. 20376 del 2006), circostanza che si evince chiaramente dal fatto che la legge richiede l’obbligo di residenza nell’immobile o collega la perdita dell’agevolazione nel caso di vendita del bene nei cinque anni (salvo il caso dell’acquisto di nuova abitazione principale).
Fonte: www.fiscopiu.it