La prima tendopoli verrà allestita a Santa Maria Capua Vetere. E potrà ospitare al massimo 800 persone. I Vigili del Fuoco hanno effettuato ieri i primi rilievi tecnici poi si procederà in tempi rapidi all’allestimento del campo. Entro la prossima settimana tutto deve essere pronto. L’area individuata è l’ex caserma Andolfato che al suo interno ha un grande spiazzale pianeggiante adatto per un campo d’emergenza ed estremamente sicuro dal momento che si tratta di una zona recintata. Questa la prima area individuata dalla prefettura di Caserta per accogliere gli immigrati provenienti dal maghreb.
E le altre tendopoli? Il prefetto di Napoli Andrea De Martino tiene a sottolineare al momento è stato fatto solo ed esclusivamente un censimento delle aree disponibili, le decisioni verranno prese nella capitale. Il piano per affrontare l’emergenza Lampedusa verrà presentato alle regioni oggi nel corso della Conferenza Unificata appositamente convocata dal ministro Fitto.
Tutti attendono di conoscere i numeri. In base alla quota di immigrati che spetta alla Campania si procederà ad allestire se necessario altre tendopoli o a rimettere in sesto caserme attualmente non utilizzate. Con molta probabilità oscilleranno tra i 4mila e i 6mila gli immigrati che troveranno ospitalità nelle cinque province della Campania.
Il presidente della Regione Stefano Caldoro ha più volte manifestato la disponibilità ad accogliere i profughi secondo le modalità decise dal Viminale. Il piano che verrà presentato oggi è molto articolato e si divide in due fasi. La prima, nella quale rientra la tendopoli di Santa Maria Capua Vetere, è legata all’emergenza Lampedusa e alla necessità di trasferire rapidamente tutti gli immigrati (sono più di 6mila) dall’isola. La seconda, invece, è per fronteggiare l’esodo di migranti previsto per le prossime settimana che porterà sulle coste italiane, secondo le stime del ministro dell’Interno, almeno 50mila persone.
La Campania è pronta. I siti individuati sono da tempo al vaglio del Viminale. Sono diversi i sindaci pronti ad accogliere in piccole strutture i profughi. Il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio. Ed anche il primo cittadino di Acerra Tommaso Esposito. «Il Comune – spiega – è pronto come sempre a fare la sua parte per i deboli e per gli emarginati. Laddove ci sarà un chiaro quadro di riferimento per poter intervenire, non ci sottrarremo dal dare un concreto sostegno umano e solidale ai profughi disperati, respinti dal loro Paese e osteggiati per egoismo e razzismo da quanti negano loro l’accoglienza».
I presidenti delle province attendono indicazioni. Luigi Cesaro (Napoli) tiene a sottolineare che per il momento «non ci sono stati contatti con la prefettura, aspettiamo direttive e coordinamento, di sicuro daremo una mano se sarà tutta l’Italia a mobilitarsi». Domenico Zinzi, presidente della Provincia di Caserta è cauto: «Non ci tireremo indietro – spiega – auspico comunque che ci venga assegnata solo una piccola quota di profughi». Cauto Edmondo Cirielli della Provincia di Salerno: «Abbiamo dato una mano per i rifiuti – assicura – aiuteremo anche ora».
Solo con il piano messo nero su bianco si divideranno i profughi tra le diverse province nei siti già individuati. A Santa Maria Capua Vetere oltre all’ex caserma Andolfato esiste un altro sito militare, la caserma Pica che però, a dispetto delle indiscrezioni circolate ieri, non rientrerebbe tra i siti utilizzabili.
Anche la Caritas ha terminato la ricognizione dei posti disponibili. Al momento nelle strutture potrà accogliere, se necessario, circa 500 immigrati.