Primi incentivi alla nautica per le piccole imbarcazioni
Le agevolazioni concesse, per la prima volta, dal Governo alla nautica col decreto incentivi sono
indirizzate, in modo particolare, al settore delle imbarcazioni di
piccole dimensioni. Si rivolgono, infatti, sia agli acquirenti di
motori fuoribordo sotto i 75 chilowatt (pari a circa 100 cavalli) sia
alle aziende che producono imbarcazioni in vetroresina con stampi.
Per i motori, il provvedimento ha previsto uno sconto del 20%
sul prezzo di acquisto di un fuoribordo, con un contributo massimo di
1.000 euro. Le motorizzazioni interessate riguardano barche da 7-8
metri. Lo spirito della misura è agevolare la sostituzione di
fuoribordo vecchi e inquinanti con nuovi modelli realizzati secondo
quanto prescrive la più recente normativa Ue (direttiva 2003/44/Ce) in
tema di contenimento di fumi e rumori. Ucina prevede che questo
provvedimento consentirà il ricambio di un parco motori di 10mila pezzi
circa.
La seconda misura prevede contributi fino a un massimo di
200mila euro su stampi per scafi non nocivi alla salute dei lavoratori.
L’obiettivo è, anche in questo caso, arrivare a produzioni più
compatibili con l’ambiente e, allo stesso tempo, migliorare la tecnica
di produzione. Si vuole superare il vecchio sistema di realizzazione
degli scafi in vetroresina. Un sistema che prevedeva la lavorazione in
ambiente aperto, con fuoriuscita di gas nocivo (lo stirene) che doveva
essere rimosso mediante impianti di aspirazione costosi e di difficile
realizzazione.
Il provvedimento del Governo intende favorire l’acquisto di impianti per la laminazione della vetroresina sottovuoto;
un tipo di produzione a stampo che non rilascia alcuna esalazione
nell’ambiente. In questo modo, spiega Ucina, si migliora l’ambiente di
lavoro e si abbattono anche i costi, perché non occorre aspirare il
gas. Questo, inoltre, condurrà le aziende a rinnovare i modelli con
nuovi profili di carena, seguendo le tendenze del mercato.
Per le barche prodotte con stampi non c’è un limite
dimensionale. Ma con 200mila euro (il tetto massimo di sovvenzione) si
acquista uno stampo per unità da 10 metri. Quindi è prevedibile che la
misura sia utilizzata soprattutto dalle aziende che producono
imbarcazioni da diporto di dimensioni contenute.
Con questi provvedimenti, ha commentato il presidente di Ucina,
Anton Francesco Albertoni, «il comparto potrà ripartire a più livelli:
da un lato con il rilancio della piccola nautica e, dall’altro, con il
contributo che la cantieristica potrà dare all’occupazione e al
mantenimento delle quote di mercato di export».