Primo maggio, negozi aperti. Pisani "Bisogna rispettare la festa dei lavoratori"
“Il primo maggio rappresenta la festa dei lavoratori, motivo per cui almeno in questo giorno non si dovrebbe lavorare. Eppure in tutta Italia ci sono migliaia di negozi aperti e, dunque, per gli addetti alle vendite sarà una giornata come le altre e dovranno lavorare fino a sera”.
È quanto dichiarato dall’avvocato Angelo Pisani,
Presidente Nazionale dell’associazione Noi Consumatori.it.
“Tra l’altro, se in alcune realtà la giornata lavorativa è pagata il doppio o quasi, in altre realtà, come Napoli, la giornata non rientra come festività e dunque, non solo al lavoratore è negato un diritto, cioè quello di non lavorare in quel giorno, ma addirittura egli è sottopagato. Bisogna rispettare la festa dei lavoratori; è necessario portare alla memoria il
martirio e la morte delle lavoratrici che per decenni furono
vittime dell’avidità umana. Tra l’altro, a Napoli, dove ha preso il via il Maggio dei monumenti, i negozi resteranno aperti anche di domenica, almeno nelle zone principali della città. La scelta di aprire i negozi anche di domenica può essere positiva per chi fa shopping, ma deve essere data quanto meno l’opportunità al lavoratore di decidere se lavorare o meno in un giorno considerato festivo come la domenica o il primo maggio. E nel caso in cui il lavoratore accetti di lavorare (sappiamo tutti della crisi economica e della necessità di tenersi stretto anche un misero posto dio lavoro!) il datore di lavoro dovrebbe pagare a parte il giorno festivo” ha concluso Pisani.
imprenditore Sono un imprenditore e ritengo che dopo una settimana di lavoro tutti hanno diritto al riposo titolari e dipendenti, la domenica come i giorni di feste religiose o nazionali dovrebbero rimanere giornate di festa,riposo e divertimento, perchè il nostro fisico ha bisogno di staccare dal logorio del lavoro che in questi anni è divenuto più pesante. Sono daccordo con il sig.re Pisani che l’apertura dei negozi dovrebbe essere semmai facoltativa e solo per alcune domeniche, lasciando ovviamente fuori dal programma le festività religiose e nazionali. Vorrei aggiungere che le persone hanno perso l’interesse per le cose semplici come andare con la famiglia al mare, in campagna, in montagna ecc.ecc. e godersi veramente la bellezza della natura, assaporare il piacere di respirare aria sana, al contrario sono attirati dai centri commerciali per acquistare cose che non servono e perdono di vista il bello della vita.