Privacy bancaria addio, da oggi contro l’evasione arriva l’Anagrafe dei conti correnti
La lotta all’evasione fiscale passa anche per il controllo dei conti correnti bancari. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha infatti firmato nei giorni scorsi il provvedimento che rende operativa l’Anagrafe dei rapporti finanziari. A finire sotto la lente d’ingrandimento del Grande Fratello fiscale, dunque, finiranno non solo conti correnti e depositi, ma anche contratti derivati, fondi pensioni e acquisti di oro e preziosi, carte di credito e cassette di sicurezza.
Privacy bancaria addio, dunque, con i controlli a tappeto che da oggi si pongono come strumenti in più e necessari per la lotta all’evasione fiscale. Ma ecco, nel dettaglio, cosa prevedono le nuove norme che, in linea con le indicazioni dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, utilizzano per l’integrazione dell’archivio dei rapporti finanziari, il Sistema di Interscambio flussi Dati Sid), vale a dire il nuovo canale di trasmissione di dati dell’Agenzia delle Entrate cui si deve registrare ogni singolo operatore finanziario:
L’ARRIVO DEI PRIMI DATI RELATIVI AL 2011. Dal prossimo ottobre 2013 banche, Poste e società di gestione e intermediazione del risparmio dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati relativi a 2011 che potrà così confrontare i dati con quanto dichiarato dai cittadini nel loro reddito. Per i dati fiscali del 2012 il termine è il 31 marzo 2014, mentre per gli anni 2013 e seguenti le comunicazioni sono rimandate al 20 aprile 2015. Manca solo l’indicazione relativa ai controlli sui conti scudati, quelli che nel passato hanno utilizzato la sanatoria per il rimpatrio e la regolarizzazione di fondi esportati illegalmente all’estero. “Ma una nota aggiuntiva – assicurano i tecnici – arriverà a giorni”. Un successivo provvedimento del direttore dell’Agenzia individuerà i criteri per l’elaborazione di specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione.
MODALITÀ DI SCAMBIO DATI, IL SID. Dal punto di vista pratico ogni singolo operatore finanziario dovrà avviare la procedura di registrazione al Sid secondo le modalità descritte sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Il canale Sid prevede, infatti, l’interconnessione application-to-application tra sistemi informativi e apposite misure di sicurezza di natura tecnica e organizzativa.
CON L’ANAGRAFE VIENE ANNULLATO IL SEGRETO BANCARIO. Con la firma del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, è diventato operativo il sistema, previsto dal decreto salva Italia del dicembre 2011 che, di fatto, ha annullato il segreto bancario consentendo al Fisco di incrociare i dati sui conti correnti con le dichiarazioni dei redditi per scovare più facilmente gli evasori. L’Agenzia ha comunque assicurato che i termini e le modalità di comunicazione delle informazioni “saranno gestite nel rispetto della normativa sulla privacy”. E per far ciò è stato infatti deciso di utilizzare il Sid a cui si deve registrare ogni singolo operatore finanziario.
DAL SALDO AL BONIFICO FINO ALLE OBBLIGAZIONI, OGNI RAPPORTO FINANZIARIO DIVENTA EVIDENTE. Finora il Fisco aveva accesso solo ai dati identificativi del conto corrente, quindi l’accensione o la cessazione dello stesso e poteva chiedere maggiori informazioni solo dopo l’apertura di un accertamento formale a carico di un contribuente specifico. Ora invece è possibile conoscere ogni singolo rapporto finanziario esistente anche i saldi iniziali e finali dell’anno, gli importi totali delle movimentazioni distinte tra dare e avere, quindi per esempio tutti gli accrediti e i bonifici, ma anche tutti i dati riferiti ai conti deposito titoli e obbligazioni, ai buoni fruttiferi, ai contratti delle gestioni risparmio e patrimoniali, l’importo totale degli acquisti con la carta di credito, le ricariche per quelle prepagate, il numero di accessi alle cassette di sicurezza, gli incrementi di valore o i riscatti relativi alle polizze assicurative, gli acquisti e le vendite di oro.
UNO SCOSTAMENTO OLTRE 20 PER CENTO. Incrociando questi dati con le dichiarazioni dei redditi l’Agenzia delle Entrate deve, per legge, compilare delle liste di contribuenti che potranno essere sottoposte a controlli quando si verifichi uno scostamento rilevante (il direttore Befera ha sempre detto di almeno il 20 per cento), secondo quanto già previsto dal redditometro.
Fonte: www.nannimagazine.it