Privacy: no ai dati personali che identificano la vittima di aggressione sessuale
La norma vigente spiega che i giornalisti possono diffondere dati personali, anche senza il consenso degli interessati, ma sempre nel rispetto dei limiti del diritto di cronaca, in particolare del “principio di essenzialità dell’informazione riguardo ai fatti di interesse pubblico”. Bisogna, dunque, garantire la privacy, tanto più se si tratti di casi di violenza sessuale.