Procida, depurazione in tilt: liquami in mare
Procida. L’isola è in difficoltà per lo smaltimento delle acque reflue.
L’impianto attuale, situato a Punta Lingua, posto a monte della
condotta di scarico sottomarina che sversa a 150metri dalla riva, ad
una profondità di 50 metri, funziona male e i liquami finiscono in mare
senza trattamento. E le correnti marine spingono la chiazza verso il
litorale flegreo: lo strato melmoso è stato avvistato dai diportisti
che ancora solcano le acque del Golfo. La realizzazione del nuovo
depuratore, in costruzione sempre a Punta Lingua, è bloccata.
L’amministrazione comunale ha di recente revocato l’incarico di
affidamento dei lavori, fermi da tempo, all’Eco Procida, un consorzio
di varie ditte che si era aggiudicato l’appalto nel 2005. Il sindaco
Gerardo Lubrano ha chiesto l’intervento urgente del commissario
delegato regionale, soggetto attuatore e responsabile del procedimento
dell’opera, per affidare i lavori ad altro appaltatore. «L’impianto di
Punta Lingua – dice il sindaco Lubrano – rappresenta un’opera
strategica per garantire la salvaguardia ambientale dell’isola e il suo
sviluppo socioeconomico. Lo smaltimento delle acque reflue va perciò
ultimato nel più breve tempo possibile anche attraverso il ripristino
funzionale dell’impianto esistente, nonché al completamento e la messa
in funzione del sistema di raccolta situato a Marina Corricella, ancora
fermo. Il commissario regionale spero accolga il mio accorato allarme».
Nel frattempo i liquami finiscono in mare. In questi giorni l’assessore
comunale all’Ecologia Elio De Candia e Sergio Pedicelli, presidente
della Sepa (l’azienda che gestisce i servizi di raccolta e smaltimento
dei rifiuti isolani) incontreranno i funzionari dell’Ato, per chiedere
l’urgente riparazione e la messa a norma del vecchio impianto di
pretrattamento fognario che è già stato oggetto di una verifica, anche
a livello sottomarino, da parte dei carabinieri. L’impianto di
depurazione in costruzione raccoglie tutte le acque reflue dell’isola
che vi pervengono attraverso una fognatura di tipo misto (acque bianche
e liquami). I lavori di costruzione, iniziati nel gennaio 2006,
dovevano essere ultimati nel novembre del 2007. Il progetto, in ragione
della rilevanza paesaggistica della zona, prevede la costruzione di una
struttura completamente interrata lunga circa 30 metri. I servizi,
invece, saranno ubicati fuoriterra in un fabbricato di circa 400 metri
quadri. L’opera è finanziata dalla Regione per un importo complessivo
di 9 milioni e 650mila euro. Ma per adesso tutto resta fermo, mentre i
liquami continuano a sporcare il mare della riserva marina protetta
Regno di Nettuno.