Procuratore di Bari incontra i pm napoletani Nuovi elementi sull’indagine Global service
Un’inchiesta su appalti e tangenti avviata
da mesi in gran segreto a Napoli si arricchisce di nuovi elementi
scoperti nel corso delle indagini condotte dalla procura di Bari.
L’indagine è in una fase molto delicata ma tutto lascia ritenere che
gli sviluppi possano essere imminenti. In mattinata il procuratore di
Bari Antonio Laudati si è recato nella sede della procura di Napoli al
Centro Direzionale dove ha incontrato il procuratore aggiunto Rosario
Cantelmo e il pm Vincenzo D’Onofrio. L’incontro riguarderebbe
connessioni emerse nell’ambito delle indagini svolte dai magistrati di
Bari con l’inchiesta sugli appalti a Napoli e in Campania scaturita
dalla vicenda Global Service.
Il colloquio, a quanto si è appreso, avrebbe riguardato un filone
dell’inchiesta Global Service che nel dicembre scorso portò al
coinvolgimento, tra gli altri, dell’imprenditore Alfredo Romeo e di
quattro ex assessori comunali. Ma l’oggetto dell’indagine sarebbe
diverso da quello originario e sarebbe costituito da altri appalti per
importanti opere pubblici, tra cui la realizzazione di alcune caserme.
Dalle indagini sulle collusioni tra imprenditori e amministratori
svolte nel capoluogo pugliese di recente sarebbero infatti venuti alla
luce elementi ritenuti assai interessanti per il prosieguo del lavoro
dei magistrati napoletani. Materiale relativo alla gestione degli
appalti che già da alcuni giorni sarebbe al vaglio dei pm di Napoli
tanto che oggi si è deciso l’incontro con Laudati per uno scambio di
informazioni.
Assai stretto il riserbo che circonda l’indagine nella quale comunque
figurano già delle persone indagate. Tale circostanza emerge dagli atti
dell’indagine che ha portato giovedì al fermo di Giuseppe Savarese, il
sostituto commissario della Dia di Napoli, accusato di essersi
introdotto nel sistema informatico per leggere il contenuto di alcuni
file riservati (oggi il gip ha emesso nei suoi confronti una ordinanza
di custodia).
Nel provvedimento a carico del poliziotto si fa infatti riferimento ad
alcuni nomi tra cui quelli di un dirigente della Elsag del gruppo
Finmeccanica e di un faccendiere toscano. Il nome di quest’ultimo già
spuntò nel corso dell’inchiesta principale Global Service. Non si
conoscono i reati ipotizzati dai magistrati della Dda di Napoli,
l’aggiunto Rosario Cantelmo e i pm Vincenzo D’Onofrio, Raffaello
Falcone e Pierpaolo Filippelli.
Nella vicenda del poliziotto fermato sono venute alla luce anche
perplessità sull’operato degli investigatori della Dia di Napoli
avanzate da una funzionaria dell’ufficio, interrogata come persona
informata dei fatti. Ai pm, la funzionaria ha infatti espresso riserve
sulla determinazione a condurre le indagini.
«Ho avuto la sensazione che vi fosse un notevole raffreddamento
nell’interesse dell’ufficio per il buon e tempestivo esito delle
indagini», ha dichiarato riferendosi, tra l’altro, al recente
ridimensionamento del gruppo di lavoro incaricato di seguire la nuova
indagine sugli appalti.