PROFESSIONISTI E IMPRESE – IL FISCO BUSSA A SUON DI PEC
Gli esattori italiani possiedono ora uno strumento in più per effettuare le notifiche al contribuente: la PEC, posta elettronica certificata, che entra a pieno titolo nelle pratiche di riscossione e in tutto il contenzioso tributario. Lo prevede il decreto legislativo 159/2015 relativo alle misure per semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione.
Riscossione e notifica via PEC sono valide nel caso di atti per imprese e professionisti, ma solo a partire dal 1° giugno 2016.
Invece le persone
fisiche, pur se sono intestatarie di una casella Pec, debbono farne espressa richiesta, perché la norma prevede che sia facoltativa la ricezione delle cartelle
esattoriali attraverso la mail certificata rispetto a quella cartacea.
Ma negli altri casi, come può l’agente
della riscossione acquisire gli indirizzi di posta elettronica certificata?
Per imprese e professionisti la notifica deve avvenire
«esclusivamente con tali modalità, all’indirizzo risultante dall’indice
nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata». All’agente
riscossore, inoltre, sarà consentita la consultazione tematica e l’estrazione
degli indirizzi.